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L'oracolo che decide del destino di due fratelli
Armin e Wulf, due fratelli tedeschi e figli del re dei Cherusci Sigmer, vengono catturati in tenera età da una pattuglia romana in ricognizione lungo la 'strada che non finisce mai'. Il loro destino, però, non ricalcherà quello dei comuni schiavi, poiché si tratta pur sempre di principi barbari e non di anonimi sconosciuti: ribattezzati Arminius e Flavus, il loro futuro sarà a Roma, dove verranno educati e cresciuti secondo gli usi e i costumi dell'Impero, sino a ricoprire incarichi ufficiali di grande responsabilità con il benestare dell'imperatore Augusto in persona. Tuttavia, in questo percorso graduale di romanizzazione, sarà possibile che le origini riemergano tumultuosamente e vomitino con disprezzo il nuovo modo di vivere? "La battaglia che ha cambiato il destino dell'Impero Romano e del mondo" è pronta per essere combattuta all'ultimo spargimento di sangue.
Sullo sfondo di precisi avvenimenti realmente accaduti, siamo di fronte a un romanzo di formazione diacronico in cui i toni epici e la fusione ben riuscita fra intreccio e nozioni storiche fanno da padrone. Pagina dopo pagina, si delineeranno i destini dei due fratelli attraverso scelte, decisioni e percorsi più o meno condivisibili, senza che venga mai meno l'apporto oggettivo dell'autore, sempre lineare e mai invadente o imparziale.
Dalla vita primitiva delle foreste germaniche all'avanguardia onnicomprensiva dell'Impero Romano, il passo sarà tutt’altro che breve: Arminius e Flavus rimarranno incantati dalle sfarzose città orientali, dall'organizzazione militare via terra e via mare, dall'Urbe incantata e dallo stile di vita lussureggiante e raffinato, eppure il loro decennale cammino d'integrazione potrebbe non essere sufficiente contro il richiamo del rutilante martello di Thor.
Sebbene alcuni capitoli non sempre siano ben oliati e scorrano fluidamente, la scrittura semplice e il cospicuo spessore dei personaggi secondari hanno il pregio di rievocare una realtà storica appassionante, spesso relegata a un ruolo marginale, ma che in realtà ha riscritto il futuro dell'Europa. Non è un caso, infatti, che "E' stato detto che con la rotta di Teutoburgo Roma perse la Germania e la Germania perse Roma.".
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Commenti
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Il tuo spunto può essere certamente una delle chiavi di lettura per contestualizzare il romanzo ai giorni nostri :-)
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Non ho letto il romanzo, ma dietro questo tema dell'integrazione ci vedo qualcosa di fortemente attuale, del tipo le giovani generazioni d'immigrati che, in molti casi, mal si adattano alla cultura dei paesi europei in cui crescono.