Dettagli Recensione

 
Diario di un parroco del lago
 
Diario di un parroco del lago 2017-04-07 08:12:02 ornella donna
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
ornella donna Opinione inserita da ornella donna    07 Aprile, 2017
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Gli "sfrosador" del lago di un tempo che fu.

Gianni Clerici, astro indiscusso del tennis, approda in libreria con Diario di un parroco del lago.
Tale titolo richiama un po’ Georges Bernanos, con il suo Diario di un curato di campagna. Qui non si tratta, però, di un diario a cadenza quotidiana, quanto piuttosto delle riflessioni di un parroco, don Giovanni Castelli, di un piccolo paesino sulle rive del lago di Como, Lezzeno. E’ una realtà semplice, fatta di uomini che si alzano all’alba per lavorare i campi e alla sera si ritrovano in osteria. Per pura necessità di sopravvivenza molti di loro praticano l’attività di contrabbando di sigarette. Sono “passeggiate notturne” oltre confine, il che “significa, per chi la pratica, un’attività simile alle altre, che servono per sfamarsi, restare in vita.” Ed ecco che nei loro confronti il vicario non può che nutrire un sentimento di protezione paterna, un desiderio di proteggere quelle persone che si stanno affezionando a lui: Marietta, la perpetua, Carmen, la barcaiola, Bepi, il sacrestano. Il personaggio più simpatico è sicuramente Marietta, che sa tutto di tutti, e non perde mai occasione per sparlare di tutti e dire la sua: costei “alternava la vita di zitella contadina, proprietaria di una mucca e di un orto, con quella della Chiesa; era sempre puntuale per la prima Messa. (…) Aveva i suoi giorni difficili, nei quali poteva giungere a criticare ogni cosa.” E ancora: “Aveva un’opinione spesso negativa nei riguardi dei suoi parrocchiani, dei quali pareva conoscere, ancor meglio di un confessore i difetti, o addirittura, i peccati.”
Il diario del parroco narra di se stesso, della sua provenienza da una famiglia agiata, proprietaria di seterie comasche, della sua sofferta scelta di indossare l’abito talare; ma in primis racconta la vita all’interno di una comunità chiusa, arretrata, ancorata ai retaggi del passato, a tratti difficile e sacrificata. Con un linguaggio elegante e raffinato, che spesso ricorre all’uso di espressioni tipiche del dialetto comasco, tratteggia, con abili tocchi di pennello, storie di vite di un tempo perduto, che fu e non è più. Una lettura d’altri tempi, un racconto sugli “sfrosador” e sui “laghee” di immutabile e certo fascino.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Consigliato a chi ha letto: Georges Bernanos, Diario di un curato di campagna; oppure Antonio Fogazzaro, Piccolo mondo antico e Piccolo mondo moderno.
Trovi utile questa opinione? 
70
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il sistema Vivacchia
Le furie di Venezia
Eredi Piedivico e famiglia
I giorni di Vetro
Io sono Marie Curie
Morte nel chiostro
La Santuzza è una rosa
Sono tornato per te
La portalettere
La fotografa degli spiriti
Il boia e la contessa
Rubare la notte
Non si uccide di martedì
Oro puro
Ferrovie del Messico
Resta con me, sorella