Dettagli Recensione

 
Il Cigno
 
Il Cigno 2017-01-23 17:41:16 Rollo Tommasi
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Rollo Tommasi Opinione inserita da Rollo Tommasi    23 Gennaio, 2017
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il popolo offeso

“La mafia è come il Padreterno: è tutto o è niente, e come il Padreterno non ama essere nominata.”

All'onorevole Raffaele Palizzolo – detto “il cigno” sebbene somigli più ad un roseo e tenero lattonzolo – vanno riconosciute in identica misura la qualità di arringatore di folle e la titolarità di amicizie “imbarazzanti”.
Nato da contadini, arriva a sedere in Parlamento all'epoca del grande manovratore Francesco Crispi – siciliano come e più di lui – verso la cui politica pubblicamente converge.
Ma né Crispi né altri prenderanno le sue difese quando i giudici lo rinvieranno a processo come mandante di un omicidio eccellente quanto efferato: l'accoltellamento, nel febbraio 1893, di Emanuele Notarbartolo, uno degli ultimi direttori del Banco di Sicilia. Costui intendeva denunciare sia Palizzolo che – probabilmente – Crispi stesso ed i suoi amici: l'accusa era di aver attinto a piene mani dai fondi del Banco per finanziare la propria attività politica.
L'onorevole Palizzolo è indubitabilmente un lestofante. Eppure, facendo della sua battaglia la battaglia tra una regione di saldo spirito autonomista ed il resto del Paese, riesce a passare indenne attraverso tre gradi di giudizio: sarà ricordato come una bandiera della dignità siciliana e dimostrazione vivente dell'insignificanza della parola “mafia”.
Fermo restando che il tempo è galantuomo...

Il “cigno” è la versione romanzata di fatti realmente accaduti: l'omicidio Notarbartolo, delitto di mafia, e la successiva vicenda giudiziaria. Per capire la genesi e la morale del libro – per uno scherzo del destino terminato e pubblicato da Sebastiano Vassalli all'indomani degli assassinii dei giudici Falcone e Borsellino – è utile risalire alla prefazione con cui l'autore accompagna una delle ultime edizioni del romanzo.
Due sono gli elementi che lo hanno colpito e indotto a scrivere di questa storia: il doversi considerare l'omicidio Notarbartolo (a detta di Vassalli stesso) come il primo vero delitto di mafia, e la pronta costituzione di un “Comitato pro Sicilia” a sostegno dell'onorevole rinviato a giudizio. In particolare, una reazione del genere ben si presta a mostrare l'atteggiamento della Sicilia “bene” di fronte al fenomeno mafia, sin dalla fine del secolo diciannovesimo; rappresentative, al proposito, le parole che il professore palermitano Ragusa Moleti pronuncia in una sorta di riunione inaugurale di quello che sarà il comitato pro Sicilia: “la mafia è un pregiudizio dell'Italia del nord contro i siciliani, che non esisteva prima dell'unità d'Italia e che è stato inventato dai nostri beneamati connazionali, per manifestarci così tutto il loro affetto”.
Non è un caso, suggerisce Vassalli, se il primo importante romanzo sulla mafia arriverà solo negli anni '50, con Leonardo Sciascia e il suo “Il giorno della civetta”.

Lo stile del libro non arriva a quello meravigliosamente asciutto, quasi geometrico, di Sciascia; ciò perché Vassalli – da non siciliano che racconta la Sicilia - è poco interessato alla “metafisica del potere” e molto più all'aspetto sociale e “folkloristico” che si manifesta in un determinato luogo e momento storico. E' per questo che la storia si arricchisce di un Palizzolo che è quasi macchietta e di alcune storie e personaggi, l'amante Filicetta su tutti, che combinano l'intento di impegno con la piacevolezza di una pura narrazione letteraria.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Sciascia, Camilleri.
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

1 risultati - visualizzati 1 - 1
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

interessante Rollo, ho letto parecchio di Vassalli tranne questo....
1 risultati - visualizzati 1 - 1

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il sistema Vivacchia
Le furie di Venezia
Eredi Piedivico e famiglia
I giorni di Vetro
Io sono Marie Curie
Morte nel chiostro
La Santuzza è una rosa
Sono tornato per te
La portalettere
La fotografa degli spiriti
Il boia e la contessa
Rubare la notte
Non si uccide di martedì
Oro puro
Ferrovie del Messico
Resta con me, sorella