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Nelle mani degli Dei
“Il mio nome è Nessuno” è un opera che si compone di due romanzi, “Il giuramento” e “Il ritorno”, dove il primo rivisita le gesta dell’Iliade mentre il secondo quelle dell’Odissea, tenendo in entrambi i casi al centro della scena la figura dell’eroe dal multiforme ingegno Ulisse (Odysseo) corrispondente inoltre con il narratore in prima persona.
“Il ritorno” narra delle peripezie e dei travagli di Ulisse al suo viaggio di rientro ad Itaca al termine della Guerra di Troia, e lo fa trascinandoci dentro un affascinante universo di divinità bizzose più che soffermandosi sugli aspetti quasi stereotipati degli episodi meglio conosciuti.
Scritto dall’autore con la stessa efficace semplicità del primo capitolo perde forse un po’ in termini di presa sul lettore rispetto al suo predecessore, benché il fatto potrebbe benissimo essere ascrivibile alla personale inclinazione di ciascuno: più propensi ad apprezzare il percorso formativo del giovane Ulisse o piuttosto il dedalo di avventure irte di insidie dell’uomo ormai maturo e provato dalla guerra?
Senz’altro sul finale la nebbia che si infittisce d’improvviso rischia di disorientare eccessivamente e di inghiottire l’entusiasmo generato dalle pagine precedenti cariche della forza centripeta del desiderio di tornare ad Itaca insieme al suo Wanax Odysseo.
Non necessariamente richiede la previa lettura de “Il giuramento”, pur tenendo presente che senza il primo capitolo si perde una gran parte del passato del giovane eroe e concordemente possono sfuggire alcune dinamiche e riferimenti.