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L'invisibile ovunque
 
L'invisibile ovunque 2015-11-29 16:16:00 silvia71
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
silvia71 Opinione inserita da silvia71    29 Novembre, 2015
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L'altra faccia della guerra

Per tutti gli affezionati del collettivo bolognese Wu MIng, è disponibile da pochi giorni l'ultimo lavoro intitolato “L'invisibile ovunque”.
La forza del collettivo sta nel raccontare le zone d'ombra della Storia, nella ricerca degli angoli grigi, delle vicende scomode, degli eventi insabbiati; sono mossi da un interesse per il particolare affinché assurga a idea generale, affinché sfoci in pensiero.

L'esigua mole del nuovo romanzo di primo acchito stupisce, memori dei precedenti volumi corposi e straripanti; tuttavia a fine percorso, il contenuto denso di questa manciata di pagine risulta più sostanzioso che mai.
Il romanzo è frutto di una sperimentazione stilistica differente che vede le quattro penne viaggiare in piena autonomia per confluire in un unico capolinea.
Quattro narrazioni dal tessuto differente si susseguono, facendo assaporare al lettore consistenze e prospettive molteplici su un tema pesante e pluri trattato come la Grande Guerra.
La grandezza dei Wu Ming è la totale assenza di banalità, di immagini trite e convenzionali, di pensieri standardizzati; con la solita tecnica narrativa che mescola reale a surreale, storia ad immaginazione, la visione proposta in lettura si arricchisce di notizie poco conosciute, estrapolate da fonti scarsamente citate e di punti di vista nuovi e alternativi, perché le strade polverose della Storia sono fatte anche di piccole ramificazioni che il tempo e certi opportunismi hanno cancellato.

Il controcanto dei Wu Ming ci presenta una guerra da cui scappare, un male da evitare con qualsiasi mezzo pur di far salva la pelle. Gli uomini che percorrono le pagine non sono pervasi da senso dell'onore e da amore cieco per la patria; sono uomini che vogliono sperimentare una via per svicolare dalla morte certa in trincea, non codardi ma attaccati alla vita, avversi alle follie dei potenti.
Ottimo pertanto il lavoro documentaristico per riportare alla luce i carteggi che conservano memoria di alcune compagnie di genieri “camaleonti” che studiavano tutti i mezzi possibili per camuffare soldati e trincee, per salvare vite sotto una pioggia infinita di morte.

Una Grande Guerra che vede l'uomo alla ricerca dell'invisibilità, per trovare un'evasione lecita alla distruzione, in uno scenario imposto, fatto di cannoni, di freddo, di sangue e di straniamento.

Il romanzo storico italiano deve tanto a Wu Ming, ci auguriamo quindi di poter leggere molto altro ancora.

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Commenti

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siti
29 Novembre, 2015
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Ottimo commento come sempre, pensa non ho letto niente del collettivo, il tuo giudizio è comunque una garanzia.
Anche per me è un gran bell'invito! :-) Ciao
Ciao Silvia. Il tuo commento, molto bello, ha dissolto in me il pregiudizio che avevo nei confronti di questo Collettivo dal rilevante successo editoriale.
sapendo che il tema verteva sulla Grande Guerra, temevo che anche Wu Ming fosse scivolato sulla buccia di banana delle facili scelte di marketing; invece no, a fine lettura non puoi non apprezzare l'idea di fondo ed l lavoro di ricerca.
La lettura del collettivo non è semplice, non è immediata, bisogna avere la pazienza di entrare nei contenuti ma soprattutto entrare in sintonia con la maniera espressiva.
Io proprio non li ho mai letti.
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