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Cos’è il confine?
Cosa sia “Il confine” tenta di stabilirlo Sebastiano Vassalli in un'opera pubblicata prima della sua recente scomparsa.
Forse il confine è stabilito dalla geografia dei luoghi?
O piuttosto la discriminante è l’identità nazionale ed etnica?
L’indagine viene condotta nel microcosmo del Sudtirolo, una zona tanto incantevole, “nel paesaggio scintillante delle Dolomiti”, quanto dilaniata dai conflitti acuiti dalla politica dell’epoca fascista, fomentati dalla follia nazista, riediti dagli attentati degli anni sessanta (“L’odio era diventato adulto… ebbe il suo culmine nella «notte dei fuochi», tra l’11 e il 12 giugno 1961: quando diecine e diecine di cariche di plastico da due chili l’una danneggiarono, oltre ai tralicci della corrente elettrica anche ponti, binari e condotte forzate…”), forse mimetizzati dall’esperienza dell’autonomia provinciale (“Nascono… le gabbie etniche e viene alla luce l’altra faccia del problema: quella della minoranza italiana”).
Pagine lucide, con un grande, tragico protagonista: l’odio, “Quel personaggio invisibile ma reale… uno dei protagonisti di questa storia. L’odio è il più forte dei sentimenti umani e chi ha scelto nella vita di fare il mestiere di Omero: quello di raccontare le storie degli uomini, deve saperlo riconoscere, altrimenti che scrittore è?”
Per concludere che forse il confine è un sottoprodotto della follia umana: “Quest’altra Europa… ama i confini, tanto da crearli anche dove non ci sono… con gli ebrei o con gli immigrati o con i «diversi» di qualsiasi genere”.
Giudizio finale: erasmico, illuministico, fa rimpiangere un ottimo scrittore.
Bruno Elpis
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