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Io, Partenope
 
Io, Partenope 2015-10-18 11:46:48 manuelaagosto
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manuelaagosto Opinione inserita da manuelaagosto    18 Ottobre, 2015
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La vera religione

Il romanzo è un affresco sull’oscurantismo nella Chiesa romana, cattolica, del periodo tra il cinquecento e il seicento con l’operato dell’Inquisizione attraverso il Santo Uffizio contro chiunque si macchiasse di eresia. Sono secoli in cui la Chiesa trionfa con il suo potere e praticamente gli alti prelati gareggiano alla pari in intrighi di palazzo con la nobiltà non solo italiana ma europea. In queste lotte dove dominano l’ambizione, il prestigio e il denaro, la Chiesa non può permettersi di essere minata dalle eresie che contestano i dogmi ecclesiastici.
Suor Giulia Di Marco, terziaria dell’Ordine delle Francescane di strada, emerge con la sua nuova spiritualità dal marciume in cui affonda la Chiesa e si fa portavoce con il suo esempio di un nuovo modo di pregare, di entrare in comunione con Dio con tutta se stessa, anima e corpo, fino a giungere all’estasi. Nella Napoli in cui cresce e opera, suor Partenope, come viene chiamata, fa ben presto proseliti e apre prima una e poi una seconda Casa di Preghiera dove accorre gente del popolo ma anche della nobiltà.
Suor Partenope è ricevuta nelle case dei potenti del Regno di Napoli, parla con loro alla pari, insegna a pregare.
Ma la Chiesa dei papi, che la teneva da tempo sott’occhio, non può tollerare oltre. Suor Partenope viene imprigionata dal Santo Uffizio assieme ai suoi collaboratori più vicini, viene processata e torturata e, alla fine, per salvarsi la vita, costretta all’abiura.
Su di lei viene imbastita una congiura perchè la sua eresia non tiene conto della Chiesa e delle sue gerarchie ma soprattutto perchè tutto questo pericolo è fomentato da una donna, che ha osato uscire dal ruolo tradizionalmente affidato alle donne. Ovviamente , essendo donna, la sua eresia non può che essere centrata sul sesso: come giustificare altrimenti il suo successo? E’ costretta a giurare di aver compiuto gli atti più volgari e immondi: la Chiesa mette in mostra tutta la sua misoginia e la paura del sesso, che peraltro è praticato in maniera sfrenata dai più poveri preti ai più alti prelati.
Sarà un importante uomo di Chiesa del Regno di Napoli a salvarla dalla cella dove era stata relegata, un uomo che aveva sentito parlare di lei al tempo della sua fama e che è incuriosito dalla sua personalità e vuole approfondirne la conoscenza.
Il romanzo scorre con una prosa fluida e accattivante e i personaggi sono delineati con molta accuratezza: un ultimo grande dono di Sebastiano Vassalli.

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