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Il mercante di libri maledetti
 
Il mercante di libri maledetti 2015-06-16 14:04:15 Filippo1998
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
5.0
Filippo1998 Opinione inserita da Filippo1998    16 Giugno, 2015
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Alla ricerca del mistero degli Angeli

Ho deciso di affrontare questo romanzo di Marcello Simoni per puro caso, rinvenendolo in un mercatino dell’usato a un prezzo stracciante.
Trama intrigante, detentore di premi piuttosto importanti, spacciato per un successo internazionale è comunque un romanzo criticato dalla maggioranza per banalità, lacunosità. Insomma , non che mi aspettassi granché da “Il mercante di libri proibiti”, peraltro esordio di uno scrittore emergente.
Invece, già dall’ inizio, è stata una vera bomba di emozioni. Forse perché le letture precedenti mi avevano entusiasmato poco, forse perché non sono un lettore troppo pretenzioso, fatto sta che fin dalle prime pagine ne sono rimasto piuttosto soddisfatto.
Marcello Simoni ci accompagna in un tour tra biblioteche, cattedrali, monasteri in giro per l’Italia e la Spagna. L’atmosfera è quella tipicamente medievale, in cui si sente odore di scartafacci, pagine invecchiate, candele , ma soprattutto mistero, sapienza. Descritto da molti storici contemporanei come un periodo pessimistico, il Medioevo, al contrario, è un momento in cui speranza ,fede spingono l’uomo persino oltre i propri limiti pur di giungere alla VERITA’. E in ciò c’è ben poco di pessimistico.
In questo caso la tanto anelata verità si cela tra le pagine di un manoscritto, l’Uter Ventorum, letteralmente “Otre dei venti”, in grado di far evocare entità angeliche a chi ne entri in possesso.
A desiderarlo fortemente ci sono più persone: Ignazio, mercante di reliquie e libri dal passato poco chiaro, mente acuta e spiccante intelligenza , motore d’azione di tutto il romanzo; Vivien, vecchio amico e “collega” di Ignazio; la Saint Vehme, una congregazione segreta che affonda le proprie radici ai tempi di Carlo Magno, nata con il nobile fine di mantenere l’ordine nell’impero, che però nel tempo è andata incontro alla degenerazione. Guidati da un leader di cui non si conosce l’identità, e semplicemente chiamato “dominus”, perseguitano Ignazio e chi come lui vuole il manoscritto, indossando maschere appariscenti e vesti nere.
Sin dalle prime pagine i ruoli appaiono ben chiari: si riconoscono i buoni e i cattivi, o almeno si è convinti di riconoscerli. Non mancano, infatti, i colpi di scena che animano un giallo-storico dal ritmo concitato, capace di catturare il lettore. I capitoli brevi, la lingua scorrevole contribuiscono sicuramente a rendere il tutto ancor più piacevole.
La parola che più si addice a questo esordio di Marcello Simoni è, quindi, senza ombra di dubbio, PIACEVOLEZZA.
Non è così per quanto riguarda i contenuti. In questo senso le mie aspettative anche se medio-basse sono state deluse. Come ho già affermato siamo di fronte a un “giallo-storico”: sul fatto che sia un giallo, niente da discutere. La suspance non manca- anche se a tratti la trama è un po’ prevedibile , gli enigmi un tantino forzati- e il tema centrale è sicuramente quello della ricerca.
Ma di storico ha molto di meno. Lo sfondo medievale è un po’ come l’aroma di un mazzo di fiori : a tratti si sente, l’autore lo avvicina al naso del lettore, ma per poi allontanarglielo per la maggior parte del tempo.
Avrei gradito excursus storici, digressioni sulle cattedrali, sui dipinti, sui luoghi visitati.
Il risultato è un romanzo un po’ annacquato, sicuramente non paragonabile a “Il nome della rosa”, ma inaspettatamente molto piacevole, in grado di catturare.
Se cercate una lettura relativamente rapida e non troppo impegnativa “Il mercante di libri maledetti” fa al caso vostro.

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Commenti

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Ciao, Filippo. Ti fa onore aver saputo scindere la piacevolezza di lettura (elemento alquanto soggettivo) dal valore letterario del testo.
Lo lessi tempo fa e debbo dire che condivido solo in parte il tuo giudizio.
In effetti il libro è ben scritto, in uno stile scorrevole e di agile lettura, tuttavia ha una pecca di fondo difficilmente ignorabile: aspetti sempre che succeda qualcosa, ma in effetti rimane tutto in una vaghezza e impalpabilità di contenuti tale da lasciarti sconcertato.
Forse l'abilità dell'autore è stata proprio quella di tenerti con l'attenzione viva sino in fondo sperando che ci sia qualche rivelazione o scoperta risolutiva. Peccato che poi non accade proprio nulla e ti ritrovi con in mano il vuoto assoluto.
E pensare che in casa ho ben due volumi identici (entrambi regalati, non sono masochista!)
In risposta ad un precedente commento
Filippo1998
20 Giugno, 2015
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Ti ringrazio, Emilio!
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