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Uno spaccato di vita nella Trieste asburgica
Basato su una storia vera, raccolta dall'autore dalla viva voce di una discendente del protagonista, descrive l'evolversi di una famiglia lungo l'arco di quattro generazioni, influenzata dagli eventi storici e dai cambiamenti sociali.
In una sola narrazione l'autore ci porta a conoscere e a riflettere su molti aspetti della vita dalla fine del Settecento agli ultimi decenni dell'Ottocento.
Le origini di una famiglia: il protagonista riporta alla memoria le vicende del padre e del nonno. Questi, un tedesco polacco, perseguitato in patria, si rifugia a Vienna. L'unico figlio sopravvissuto, poi, giunge a Trieste dove, grazie anche ad un fortunato matrimonio, inizia una prospera attività commerciale. Il protagonista è, appunto, l'unico suo figlio che, ereditata l'attività, la porta avanti con successo sino a quando una grave malattia gli impedisce di occuparsi degli affari.
La memoria storica: questa è data non solo dagli eventi storici, ma anche dalla vita condotta dalle persone, siano queste i nobili o la semplice gente del popolo. Ritroviamo così l'anima complessa e l'industriosità di una città cosmopolita come Trieste. L'autore ci offre anche un'attenta descrizione di palazzi, vie e dintorni di questa città. Numerose riproduzioni d'immagini dell'epoca rendono ancora più viva questa memoria.
I valori sociali: tutta l'opera è un'enfasi sull'importanza dei valori quali l'amore, l'amicizia, la fiducia, l'altruismo, la riconoscenza, la responsabilità, l'uguaglianza, la libertà, il patriottismo. È anche una severa condanna del perbenismo borghese, pieno di ipocrisia e di pregiudizi, dove le uniche cose che contano sono le apparenze e il conformismo.
L'attualità delle tematiche: nel corso della lettura ritroviamo le stesse sfide dei giorni nostri. Il distacco tra le generazioni, i rapporti genitori-figli, la posizione della donna nella società, le diseguaglianze sociali, la corruzione della politica così come quella del singolo individuo.
In sintesi “Gli Stein” è un'opera che ci fa riflettere su quanto siamo debitori verso coloro che ci hanno preceduto e che solo conservando il ricordo dei nostri avi possiamo mantenere in vita il retaggio di cui siamo i beneficiari. Saremmo così meno egoisti, meno centrati solo su noi stessi e più grati per le libertà e il progresso di cui oggi possiamo godere.