Dettagli Recensione
Mosaico storico ma pesante
L'armata dei sonnambuli è un libro impegnativo. I personaggi che si incrociano durante lo svolgersi del romanzo sono dipinti con forza, sono diversi, ognuno di loro appartiene ad un'estrazione sociale che interagisce nelle vicende storiche della Francia della rivoluzione francese. Momenti torbidi, di terrore, dove la ghigliottina miete, dove il potere si avvicenda repentino, dove i rivoluzionari muoiono, dove il popolo si ribella, dove i diseredati non si quietano, dove i monarchi vengono decapitati. L'architettura narrativa è originale e ricercata, la genesi di ogni capitolo è segnata da un documento storico che introduce il racconto, rendendolo sempre affiancato a fatti veri, con date, nomi e cognomi di chi ha tracciato dei solchi nelle carni putrescenti e rivoluzionarie di Parigi e della Francia. Il ritmo è sincopato e alternante fra una prosa teatrale e un ritmo narrativo più consueto, un'esperimento interessante che però non raccoglie i frutti sperati. Il romanzo in se ha parecchia struttura che lo supporta e che lo sostiene con molti dettagli e invenzioni che vorrebbero lasciare il segno, e in effetti un segno lo lasciano indelebile sulla pelle del lettore per le lunghe e sudate ottocento pagine del libro e alla fine giunti all'ultimo rigo sembra incredibile avercela fatta...a finirlo.