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Inseguendo un'ombra
 
Inseguendo un'ombra 2014-04-20 21:58:09 Francesca Marzilla
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Opinione inserita da Francesca Marzilla    20 Aprile, 2014

"Inseguendo un' ombra" di Andrea Camilleri

“INSEGUENDO UN’ OMBRA” di Andrea Camilleri - Sellerio editore
Se, inseguendo il pensiero di Baudelaire, si scegliesse di dare significato ai molteplici segni, ai simboli che non la Natura ma la Vita ci semina qua e là per comunicarci qualcosa, dovremmo desumere che il poliedrico ebreo siciliano, nato come Šemu’el ben Nissim Abu l-Farag, vissuto nella seconda metà del ‘400 , convertitosi, poi, al cristianesimo con il nome del suo padrino di battesimo, Guglielmo Raimondo Moncada, divenuto , infine, il cabalista Flavio Mitridate, non ne potesse proprio più di non essere ri-conosciuto alla stessa stregua di tanti suoi contemporanei. Lui che aveva contribuito ad accrescere la loro cultura e la loro fama; lui che era stato teologo, medico, traduttore di testi sacri, esoterici e cabalistici, fonti a cui gli umanisti si “dissetavano”; lui che aveva insegnato il caldeo, la lingua aramaica dei testi biblici, a Pico della Mirandola, greco e teologia nelle Università; lui che era stato priore della cattedrale e del vescovado di Cefalù incantando papi e vescovi in forza della sua straordinaria capacità oratoria contro gli ebrei, a beneficio della religione cattolica. Da Caltabellotta, minuscolo centro della provincia agrigentina, era riuscito ad arrivare alla corte pontificia dei Papi Sisto IV e Innocenzo VIII e a quella di nobili dell’ epoca, i della Rovere, i Farnese, i Montefeltro, in virtù della sua grande intelligenza, del suo poliglottismo e della sua vasta, eclettica, profonda cultura. Non a caso Andrea Camilleri pubblica la sua ultima fatica letteraria con Samuel per protagonista, partendo da suggestivi ma fragili indizi. Lo scrittore ha inseguito, ossessivamente e per anni, la traccia lasciata da Leonardo Sciascia su un catalogo della mostra dello scultore e pittore Arturo Carmassi, “La faccia ferina dell’Umanesimo”, nel quale egli legge, per la prima volta, il nome di Samuel. L’ autore, che aveva trovato casualmente il catalogo nella casa di campagna di un amico nell’ estate del 1980, aveva posto, successivamente, al suo interno un altro”segno”, il ritaglio da “il Messaggero” che annunciava la partecipazione ad uno spettacolo circense di Nando Orfei del Mago Raimondo Moncada ( rincarnazione del cabalista o semplice concidenza?).
Questi indizi non gli hanno dato tregua fino alla stesura del romanzo “Inseguendo un’ ombra” (Sellerio editore, pag 256, € 14,00); Camilleri, segue “l’ ombra” di Samuel dall’ età di quindici anni alla sua misteriosa scomparsa; per concludere con le volontà testamentarie di sua madre, atto finale di ripudio verso un figlio che aveva osato rinnegare gli insegnamenti del padre e l’ appartenenza alla famiglia d’ origine, convertendosi al cattolicesimo. Il romanziere privilegia nella narrazione il lato oscuro e “ferino” attribuito a Samuel da Sciascia, con l’ andamento di uno storico ma mistificando, consapevolmente, la verità. Per lui, Samuel è un ragazzo, costretto a rivelare la sua appartenenza alla comunità ebraica portando una “rotella di panno rosso” cucita sulla camicia; è un ebreo che, precocemente, manifesta la sua omosessualità, la sua sapienza, la sua abilità dialettica; che conosce le lingue straniere e coltiva i segreti dell’ esoterismo e della cabala, ai quali ha avuto accesso grazie agli insegnamenti del padre, speziale e rabbino; è un ebreo converso a seguito di un gesto di disprezzo ricevuto da un “cristiano”. Dopo la conversione, non per convincimento ma per interesse, diventa il figlio maledetto dal padre che aveva presagito per lui un avvenire rispettoso della tradizione ebraica. Samuel è ambizioso, arrivista, opportunista, ma anche camaleontico ed assassino. Camilleri lo segue negli spostamenti e nelle frequentazioni, nella scoperta del suo doppio e nella sua mutevole identità, nel suo “errare” umano e religioso fino a quando non si perdono le sue tracce. Questa complessità umana di Samuel, alias Guglielmo Moncada, alias Flavio Mitridate, viene espressa nell’ inconfondibile e collaudatissimo stile del grande scrittore che in quest’ opera rinuncia, tranne che in minima parte, alla sua lingua così peculiare che è il segno di tutta la sua produzione letteraria e che ha contribuito al suo successo. Il romanzo, storico-biografico, si legge, come del resto tutta la produzione letteraria di Camilleri, tutto di un fiato.
Francesca Marzilla Rampulla (fmarzilla@hotmail.it)

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