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CECILIA O CATERINA?
Leonardo abbassò lo sguardo,turbato da quella donna attraente e coraggiosa, che sembrava avere la forza per leggere nella sua mente.
Leonardo da Vinci e caterina Sforza, seduti l'uno di fronte all'altra.
Mentre Caterina pensa al dipinto ammirato pochi giorni prima nella chiesa di San Francesco, La Vergine delle Rocce, complimentandosi con il maestro per aver colto l’essenza della sorella, Bianca Maria.
Nel frattempo il maestro con movimenti veloci e sicuri, ritrae la nobildonna .
Leonardo avvicinando i due ritratti, fa notare quanto i volti delle due sorelle siano somiglianti.
Lo sguardo differisce, l’uno più fiero e diretto, di una donna consapevole di se stessa. Caterina.
L’altro più timido e pudico, pronto a sfuggire lo sguardo altrui. Bianca Maria.
La capacità del maestro di carpire l’anima delle modelle, non sfugge a Caterina attenta osservatrice e mente vivace.
La tigre, che alberga in Caterina Sforza, domina il romanzo storico, che ho appena finito di leggere, donna combattente al punto che la storia la vede più volte indossare l’armatura al fianco dei suoi uomini.
Sposatasi tre volte ebbe otto figli.
Sicuramente, aveva ereditato i suoi geni, Giovanni dalle bande nere, valoroso condottiero, suo ultimo figlio, nato in terze nozze da un Medici.
Una donna che sicuramente portava il fardello di un vissuto complesso, ad iniziare dallo scioccante omicidio del padre che amava fortemente, assassinio probabilmente dovuto ad un complotto.
Tale morte, di Galeazzo Maria Sforza , porterà infatti Ludovico Sforza, detto il Moro, alla guida del ducato di Milano, lasciando l'erede Gian Galeazzo Sforza delegittimato. .
La salute cagionevole e i vizi del giovane rampollo, faranno si che il Moro governi il Ducato praticamente indisturbato.
Le donne della famiglia Sforza sono le vere protagoniste di questo romanzo la loro forza, l’orgoglio dato loro dalla dinastia, dall’educazione , le menti vivaci e curiose, attente e determinate. Sono menti rinascimentali, nelle quali si intuisce la necessita’, la sete e la fame di conoscenza e di desiderio di affermazione, le donne dopo secoli di silenzio e di sottomissione vogliono e sono finalmente protagoniste
e artefici della storia.
La dama con l’ermellino bellissimo dipinto di Leonardo ha ispirato il titolo di questo libro.
E’opinione diffusa che questo quadro rappresenti Cecilia Gallerani, amante di Ludovico il Moro.
Dietro alle opere di Leonardo ci sono sempre simbologie, che onestamente non sono in grado di decifrare.
L’interpretazione meno seguita secondo la quale l’opera sarebbe una memoria alla congiura contro G. M. Sforza, padre di Caterina S. che sarebbe rappresentata , nel quadro suddetto come la dama con le perle nere al collo ,in segno di lutto, e l’ermellino ricondurrebbe allo stemma araldico di Giovanni A. Lampugnano, mandatario ed esecutore dell’assassinio di G.M. Sforza .
E’ davvero affascinante scoprire i retroscena della vita di Leonardo da Vinci, sempre proteso a nuove opere d’arte, ad invenzioni, a stupire con il suo acume ed ingegno.
Bello questo romanzo, che ha riempito alcune mie lacune storiche, e come sempre la lettura ci stimola a cercare e a conoscere cose nuove. Una lettura scorrevole piacevole ed interessante, che ho particolarmente apprezzato dato che recentemente avevo letto I cigni di Leonardo , nel quale si descriveva la storia di Beatrice D’Este, moglie di Ludovico il Moro.
Insomma vedere la storia da due angolazioni diverse.
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Commenti
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bacio pia
Pia
Sempre brava Paola.
Valentina
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No donne?...no storia!!!
Convieni?
Forte abbraccio...da donna a donna!
Pia