Dettagli Recensione
Omnia sunt communia
Tutto è di tutti. Un'utopia a lungo inseguita nel corso dei secoli. Un sogno per cui lottare fino alla morte. Padroni contro schiavi, oppressori contro deboli. E sullo sfondo un sogno ricorrente, l'idea di poter creare una comunità all'interno della quale nessuno possa farsi valere con la forza, dove solo le regole del Signore indichino agli uomini la via da seguire. Un'Europa dilaniata dalle tensioni e dalle guerre, mezzo secolo di rivolte, da Frankenhausen alla Munster anabattista, dall'Olanda all'Italia percossa dall'Inquisizione: un affresco ben congegnato dal collettivo che risponde al nome di Luther Blissett. Uno stile sobrio, forse un po' scarno, ma accattivante al punto giusto guida le imprese di un rivoluzionario dai mille nomi e la sua guerra personale contro gli oppressori ed il suo grande nemico: Q.
Un'opera ben strutturata, popolata da una ricca varietà di personaggi provenienti da ogni ceto sociale. La lettura del romanzo risulta gradevole, nonostante il ritmo non sia sempre incalzante e qualche situazione si ripeta più volte, forse troppe.