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Il Rinascimento di Campailla
“Divorati dal dragone” di Sergio Campailla dà forma e sostanza alla storia del rinascimento italiano.
Il periodo rappresentato è compreso in un arco temporale che va dal 1491 al 1512, anni di transizione verso il nuovo secolo, di cui l'autore immagina e ricostruisce con fedeltà il fermento sociale e politico, attenendosi scrupolosamente agli eventi dell'epoca.
Le ambientazioni primarie sono date da Firenze e Roma, luoghi in cui prospera l'intensa attività dei più potenti, dai papi ai signori, dagli artisti ai letterati.
Tra le splendide pagine ricche che imprimono a dovizia lo spaccato storico, emergono prorompenti le figure di papa Borgia, del figlio Cesare, del Savonarola e dei due grandi artisti dell'epoca, Leonardo e Michelangelo, oltre ad una folta schiera di personaggi minori.
La nitidezza della rappresentazione e la rigorosità storica utilizzata dall'autore, elevano la caratura dei personaggi ad un livello eccellente, permettendo di affermare che a tratti la definizione di romanzo storico calzi davvero stretta al lavoro.
Interessanti e dettagliate sia le informazioni politiche che ritraggono un periodo infestato da faide, odi, congiure sia le nozioni artistiche sulla vita e le opere dei più grandi uomini d'arte del nostro paese.
La capacità di Campailla di innestare e fondere diversi generi porta alla creazione di un'opera di contenuto e di approfondimento, senza tralasciare di coltivare tra le sue pagine qualche nota di mistero per catturare l'attenzione del pubblico, tuttavia senza sconfinare mai in un genere noir.
Infatti, se lo spunto iniziale della narrazione è dato dal misterioso codice di Calima, una sorta di libro delle rivelazioni che raccoglie premonizioni funeste, il prosieguo del racconto catapulta il pubblico tra le strade fiorentine e romane oppure all'interno delle corti papali e signorili, respirandone gli odori, osservandone i costumi, percependone il clima.
Una caratterizzazione del rinascimento verace, cruda, pronta a cogliere i lati oscuri della politica, della chiesa e dell'economia del tempo, vogliosa di squarciare le nebbie che talora avvolgono la storia.
L'ulteriore elemento che contribuisce alla piena riuscita del romanzo è la forza e la raffinatezza stilistica della penna del Campailla. Un flusso narrativo elegante ed impegnativo dona appetibilità alla lettura e concede una giusta collocazione al racconto, ammantandolo di un'aura dal sapore antico. E' una narrazione lontana dagli echi di modernità, tanto più intensa quanto più diviene ostica.
Campailla ridona luce e credibilità al romanzo storico, un genere letterario impegnativo per chi scrive e per coloro che leggono; un genere il cui valore primario è dato dall'aderenza ai fatti evitando scivolate e sbavature che ne possano compromettere l'intero impianto.
Una lettura consigliabile ai cultori del filone storico, ricca di nozioni preziose, di immagini efficaci, di riflessioni interessanti su di un'epoca oramai lontana.
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