Dettagli Recensione
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Buon autore, buona storia ma come tutte le buone s
Simoni scrive bene, carica e scarica la tensione, alleggerisce al punto giusto, l'imbastitura è quella abbastanza classica della narrativa di genere, con un amore tutto da seguire, un giovane Vitale Federici che deve investigare sagacemente per scoprire autore e mandante di una serie di delitti e soprattutto come esse si collegano all'archeologia classica in terra di Urbino.
I sotterranei di questo romanzo mi hanno ricordato un ricovero di lebbrosi letto ne I delitti del mosaico di Leoni e in generale l'ambientazione è alla Eco. Forse questi prestiti un po' troppo evidenti mi hanno raffreddato l'entusiasmo, ma forse è un giudizio personale sbagliato (se la letteratura è anche prestito).
La curiosità prende il lettore che segue Vitale, affiancato da Bonaventura e Gaspare, nei suoi percorsi logici. La soluzione finale fa giustizia e ingiustizia insieme di quegli omicidi.
In definitiva è un libricino economico della Newton di cui consiglio la lettura.
Tuttavia ci sono alcune illogicità, soprattutto nella costruzione di alcuni personaggi che seppure apparentemente secondari diventano primari nel corso dell'azione. Questa irrealtà, a mio giudizio, toglie qualcosa al totale.
Lodo, infine, l'interesse suscitato da questi gialli intorno alla storia; interesse che se da un lato maneggia una materia molto delicata e scientifica dall'altro ne risalta il fascino e soprattutto l' "attualità".
In definitiva, un buon autore di una buona storia con suspence e invenzioni piacevoli, ma troppo retoricamente monocorde, quasi qualcosa di già sentito con nuovi nomi e un nuovo ambiente. Nihil sub sole novi.