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REPETITA IUVANT, SEMPER?
Nel corso del romanzo si perde interesse. Il finale, come dicono molti altri commenti, è interessante, ma nulla di più e sono anche d'accordo nell'analisi dei personaggi, freddi e insulsi, (aggiungerei irreali). Soprattutto il protagonista mi è sembrato privo non tanto di intelligenza, il che ci può stare, succude dell'idea prepotente di essere liberato che lo condiziona fin troppo ma, inoltre, mi sono sembrate forzate molte vicende, che uno schiavo sia scelto subito come guardia del corpo, che il generale Mario lo salvi in battaglia e abbia il tempo di discorrere con lui e dopo mezza pagina viene a sua volta salvato dal suo bardieo, la guardia del corpo del vecchio generalissimo Gaio Mario sei volte console che assedia Roma per diventare console la settimana volta, con un salto al limite del credibile... Credibile, in fondo questo breve scritto non mi è piaciuto perché poco credibile. Chi ha letto Cervo o Manfredi potrà fare debiti confronti. Mi è sembrato un repetita non iuvant con esagerazioni che fanno del romanzo più un fantasy che un genere storico. Basterebbe citare l'episodio a pagg. 116 in cui la guardia del corpo chiama Mario "vecchio pazzo"... Troppo, anche per Mario, capo del partito dei populares. La storia risulta una cornice senza senso e se è senza senso perché scegliere la storia come cornice?
Indicazioni utili
- sì
- no