Dettagli Recensione
Senza infamia e senza lode
SPOILER NEI COMMENTI ATTENZIONE !
Questo romanzo l’ho acquistato mosso da grandi aspettative. Venezia, la Serenissima Repubblica, Il Doge, il consiglio dei X, Murano, il Vetro. Fermiamoci un attimo, Vetro questo è il titolo di un opera prima, e si sente, di Giuseppe Furno. Ambizioso, molto ambizioso, provare a scrivere un romanzo che si articola in più aspetti della storia della serenissima, è ambizione e anche un po’ di presunzione. So di essere duro ma le mie aspettative erano alte.
Amo Venezia, ne sono affascinato dalle scuole medie, ho coltivato questa mia ammirazione trasformatasi in passione negli anni, e ora mi trovo quindi tra le mani questo romanzo che, se pur’malincuore, devo ammettere mi ha deluso, profondamente.
In primo luogo lo stile, Furno cerca di utilizzare un linguaggio elegante e pertinente al contesto storico (fine XVI Secolo) ma generando entropia, ho trovato una totale assenza di armonia tra subordinate e periodi. Il Linguaggio molto ricercato non mi ha aiutato e la storia noiosetta e prevedibile gli ha dato il colpo di grazia. Descrizioni a mo di lista della spesa, si sprecano, ogni dieci quindici pagine togliendomi ogni voglia di proseguire. Ho veramente faticato a terminarlo.
L’intenzione dello scrittore, credo fosse quella di scrivere un Legal Thriller ma è venuta fuori una storiella banale riguardo il figlio di un doge che dovrà fare i conti con intrighi e sotterfugi un po’ di tutti i tipi. Nessuna novità, nessun coinvolgimento, come percorrere una strada nota che sai già dove ti porta. Furno ci butta dentro di tutto, organizzazioni segrete, intrighi di palazzo, scontri tra potere temporale e secolare, spionaggio, e chi più ne ha più ne metta. Senza mai raggiungere l’apice. Divide il tutto in capitoli, piu o meno brevi, e che spesso mi hanno indispettito, inziano con una descrizione, e terminano con una sorta di supance, o meglio , ci prova, ma senza successo.
I personaggi sono descritti con pressapochismo, e non mi hanno affatto coinvolto. A Venezia non viene resa giustizia, non si respira non si percepisce, nessuna descrizione soddisfacente della vita di tutti i giorni; buona parte del romanzo si svolge nei pressi della BragoLa ( conosciuta ad oggi Chiesa di san Giovanni in Bragora) ma chi ha corretto il romanzo, Perche non utilizzare un carattere corsivo per chiarire che si sta utilizzando un nome contestuale al periodo ?
I contenuti: ammetto che sono tanti e interessanti, ma esposti male e in modo confuso. La mia domanda è: perché non sono state messe note o un compendio dei termini arcaici e desueti con cui un tempo venivano identificati oggetti e luoghi ? perche sprecarsi nel chiamare coi nomi propri, del periodo, luoghi e oggetti e poi perdersi nel chiamare l’Alpe Madre miseramente monte Grappa ?
Non voglio andare oltre con questa mia impressione, anche perché dovrei scrivere per ore e diventerebbe una specie capo d’imputazione.
In conclusione posso dire che a mio parere è un impresa fallita. Troppi personaggi e descritti male, uno stile sgradevole e una storia prevedibile e noiosa.
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Commenti
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In un romanzo di questo tipo mi aspetto di essere assorbito come l'acuqa dallo scarico di un lavandino, qui possiamo dire che il rubinetto era guasto ;-D
@Lunacalante Grazie ! :)
@Robbie Grazie dei complimenti
Secondo, non tutti hanno gli stessi gusti. E di questo ringraziamo la natura, che ci ha regalato tanta diversita! La mia recensione entra solo in parte nel dettaglio portando solo alcuni piccoli esempi. MA se vuoi ti cito pagine e pagine inutili di questo romanzo. IO da lettore, e non da esperto di letteratura, esprimo cio che mi ha trasmesso un testo, nel bene e nel male. Cercando sempre di essere obbiettivo. Uno scrittore che mi omette volontariamente fatti e vicendedella storia, e magari, regalndomi paragrafi inutili o addirittura omettendomi discorsi importanti o meglio narrandomeli invece di rappresentarli in dialoghi, non lo ritengo certo un maestro. (vedi l'arresto o il processo a Loredan, che avrebbe potuto dare molto piu spessore al testo)Vogliamo parlare del finale ? talmente scontato e banale: Dragan si capisce chi è da quando emerge la sua vera identità, e il motivo del suo esilio da Venezia apparentemente eccessivo per un furto... che Andrea se ne sarebbe andato si capisce a pagina 500 dove il frattelo gli propne l'affare nuovo mondo . E la storia d'amore inutile e scarna come lisca di pesce sulla spiaggia tra Sofia e Andrea Vogliamo parlarne ??? sono io che ti faccio la domanda inversa ma te cosa leggi per dire che questo è un capolavoro ?
Io leggo di tutto, per i romanzi storici ti cito solo qualche autore: Franco Forte, Manfredi, Follet , Falcones, passando magari da Wilbur Smith, e Umbreto Eco, ora se vogliamo parlare di stile, te no ho citati alcuni tra i piu vortuosi. Sfido chiunque a sostenere che i sopra citati non ne abbiano. Furno deve crescere e migliorare per quanto mi riguarda, poi se altri la pensano diversamente ben venga, ma io quando parlo di capolavori ne parlo con la C maiuscola, e questo a mio malgrado non lo è !
Con rispetto
Buona lettura a te !
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