Dettagli Recensione
Una donna formidabile
Leggere i romanzi di Camilleri è, per me, come entrare nel mondo delle favole.
Sarà il linguaggio, sará la grande fantasia, sará l'ironia che condisce il racconto, ma anziché leggere, ho l'impressione di tornare bambina ed ascoltare una voce che mi racconta di re, regine e cavalieri.
Mi è capitato con altri romanzi suoi, ricchi talvolta di pensiero filosofico, talaltra dolorosamente immersi nelle miserie umane. Tantopiù mi è capitato con questo delizioso romanzo impiantato su un evento reale, seppure poco noto, magistralmente sviluppato come un'ironica dolce-amara favola per adulti, non priva di quella morale che le grandi favole del passato sempre contenevano.
In brevissimo: nel ‘600 a Palermo imperversava il malgoverno, l’illegalità, l’arroganza del potere e del denaro (ho detto nel ‘600!!!). La Sicilia era retta da un Vicerè, vicario del Re di Spagna e il suo potere si estendeva sia alle cose dello Stato che a quelle della Chiesa. Il fatto vero è che, a causa della morte improvvisa del Vicerè Angel de Guzmàn, titolo e ruolo passarono a sua moglie, Eleonora di Mora, che ebbe la possibilità di governare per appena 28 giorni prima di essere richiamata in Spagna, nonostante i notevoli risultati di buon governo a causa di una richiesta inviata al Papa, da un vescovo indegno, di dichiarare l’incompatibilità del suo essere donna con la carica di Legato Pontificio.
Eleonora fece in tempo a sostituire tutti i membri corrotti del Consiglio, a creare soluzioni di supporto alla vita dei più deboli, a calmierare il prezzo del pane, a lasciare un impianto di buon governo, a farsi odiare dai corrotti, amare e rimpiangere da tutti gli altri.
Camilleri racconta a suo modo questi ventotto giorni condendoli, come solo lui sa fare, con ironia, tenerezza, fantasia e con una diafana storia d’amore.
Tanto appare viva la figura di Donna Eleonora che ho provato il desiderio di tirarla fuori dalle pagine del libro per affidarle la soluzione apparentemente impossibile dei problemi della nostra Italia di oggi, che non sono troppo diversi da quelli del suo tempo.
Il romanzo di Camilleri sotto quest’aspetto è estremamente attuale: le malversazioni e il malgoverno sono raccontati al passato nel romanzo, ma possono essere coniugati al presente cambiando solo qualche nome. Nel romanzo e nel passato la soluzione ha il nome, l'intelligenza politica e la fermezza di Donna Eleonora, sollevata all’improvviso subdolamente dal potere a difesa del malaffare: dove trovare una Donna Eleonora cui affidare la soluzione dei problemi del presente?
Una volta ancora voglio testimoniare la grande piacevolezza della scrittura di Camilleri quando si dedica a raccontare fantastiche avventure di uomini e di donne cui sa costruire caratteri ricchi di personalità e di sfumature, immergendoli in ambientazioni che prendono corpo anche in assenza di lunghe descrizioni.
Eleonora è una figura formidabile e resterà viva nella mia memoria insieme a Maruzza, a Minica, a Giurlà, personaggi amatissimi di altri racconti meravigliosi dovuti alla stessa fantasia.
[…]
E già all’ura di mangiari tutta la cità vinni a sapiri che donna Eleonora non era cchiù Vicirè per ordini di So Maistà e che sinni doviva ripartiri duminica sira per la Spagna.
A picca a picca, nello spiazzo davanti al Palazzo, accominzaro ad arrivari a taci maci mindicanti, genti coi vistiti pirtusa pirtusa che cadivano a pezzi, genti struppiata alla quali ammancava un vrazzo o ‘na gamma, ciechi, stroppi, malatizzi, sbinturati di nascita, curti di menti… ognuno aviva ‘n mano un pezzo di pani che s’era potuto accattari pirchì ora il pani costava picca e loro ci potivano arrivari.
E se l’erano vinuto a mangiari ‘n silenzio, per ringrazio, davanti a donna Eleonora.
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Commenti
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Da dove potrei cominciare Marghe ?
Sono d'accordo: 10 stelle! Pensa che ci ho messo una settimana a leggerlo, nonostante il libro sia piccino! Mi capita con i libri che mi fanno "sentire bene", quelli che vorrei non finissero mai...
Nooooo! Bisogna rimediare! :-D
Tra le mie rece trovi diversi Camilleri senza Montalbano. Suggerisco di cominciare dalla celebre ( e bellissima) Trilogia delle metamorfosi: Maruzza Musumeci (più semplice e fiabesco), poi Il Casellante (più drammatico e struggente) e infine Il Sonaglio (più complesso).
È poi... torna qui a ringraziarmi... :-DDD
Leggo il tuo entusiasmo e mi sto commuovendo!!
Hai citato gli stessi personaggi che non dimenticherò mai e LA TRILOGIA DELLE METAMORFOSI (il casellante-Maruzza Musumeci-Il sonaglio) credo siano i tre racconti più belli, intensi e poetici di tutto il vastissimo repertorio del SOMMO e della letteratura in generale....si oso dire anche questo!!...Giurlà rimane in testa :D
Montalbano a parte...che è grandioso anche lui...il Montalbano pensante, quello che non trasmetterà MAI la fiction anche se è ben fatta.
Libri indimenticabili ne ho letti parecchi e la Trilogia rientra di certo fra questi anche se non so scegliere quale amare di più ...
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