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La monaca
 
La monaca 2013-04-17 23:14:39 franziska
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
franziska Opinione inserita da franziska    18 Aprile, 2013
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storia di una monacazione forzata

In uno stile raffinato ed elegante la scrittrice racconta in questo libro la monacazione forzata di Agata Padellani, penultima figlia di una famiglia del sud, aristocratica, ma economicamente rovinata, sullo sfondo di un'Italia non ancora tale, già scossa, in vari territori, da rivolte armate e rivoluzioni sociali.Con il cambiare dei tempi, con la ancora timida avanzata della borghesia, portatrice di nuovi valori ancorati più al denaro che agli stemmi, Agata, morto il padre, diventa la vittima designata, adolescente introversa, apparentemente mite, perciò ritenuta in grado di ottemperare alla volontà materna senza troppe rimostranze.Non sarà così. L'angoscia per una situazione frustrante, duramente imposta, esplode con violenza dalle pagine del libro e investe con forza il lettore che ne rimane annichilito. Che poi Agata, durante la sua esperienza monacale, passi da una opposizione furibonda, alla rassegnazione, al tentativo di fare propria una vocazione inesistente e poi di nuovo a forme di rivolta ora autolesioniste ora passive, significa poco o nulla. L'unica realtà evidente è che ogni monacazione forzata, in quanto tale, sempre e in ogni luogo, è e rimane una violenza intollerabile. E' ovvio che Agata, nel tentativo di gestire il problema, faccia appello all'armamentario a sua disposizione: ora all'orgoglio di appartenenza alla classe nobiliare, ora all'appoggio della zia badessa, ora alla volontà estemporanea di abbracciare fede e vocazione per calmare le tempeste del cuore. Che ne emerga un personaggio apparentemente contraddittorio è evidente. Ma Agata è qualcosa di più. E' la donna che anela, in virtù delle sue difficili esperienze, alla libertà e all'autodeterminazione; è la donna che matura e impara ad apprendere nuovi valori, di pari passo con l'evolvere socio-politico della società ottocentesca. Gli orrori del chiostro,a cui ci hanno da tempo abituati dei grandi, come Manzoni e Verga, sono un necessario passaggio verso la consapevolezza che qui si appoggia e cresce con la lettura dei testi inviati ad Agata dall'innamorato inglese.Quale sia poi il senso di questo personaggio, che "agisce sottotraccia", difficile dire. Di certo improbabile e poco realistico,sembra,però, essere fondamentale per rendere possibile alla giovane monaca l'apertura al mondo e alla vita.Interpretazione debole, d'accordo, ma assolutamente romantica!

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Consigliato a chi ha letto...
altri libri della scrittrice e a chi è interessato ai misteri del chiostro
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