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SECONDA PUNTATA DI IGNAZIO&C.
Primavera 1227. Rieccoci alle prese con i misteriosi viaggi di Ignazio da Toledo e della sua compagnia: il figlio Uberto, ritrovato nel precedente libro Il mercante dei libri maledetti e il francese Willalme, fido compagno “adottato” lungo la strada percorsa dal mercante tra Oriente e Occidente, alla fiduciosa ricerca di reliquie e di manoscritti preziosi.
Questa volta, i nostri prodi, si ritroveranno a dover svelare un mistero alchemico dei più famosi, racchiuso in un libro, il Turba Philosophorum, di cui esiste una sola copia, e che pare essere strettamente legato a un inquietante e quanto mai minaccioso maniero: il castello di Airagne, in cui vive il Conte di Nigredo, figura magica e misteriosa.
Tanti i personaggi che si presenteranno sul loro cammino: re Ferdinando III, la regina Bianca di Castiglia, le suore del convento di Suor Lucina e gli Archontes sono solo alcuni.
Riusciranno a scoprire cosa si nasconde sotto le mura del castello di Airagne? E chi è Moira? Una strega o una vittima dell’ignoranza delle persone? Riuscirà Uberto a uscire dall’ombra della figura paterna? Willalme riuscirà a far rimarginare la sua ferita che guarda su un passato ormai lontano? E il libro segreto degli alchimisti nasconde verità o fandonie?
Il primo libro di Simoni ricordo che mi era piaciuto e mi aspettavo altrettanto da questo, ma a dire il vero non è stato lo stesso; ho trovato questo libro un po’ noioso, lento e spesso dispersivo: certe volte lo riprendevo in mano e non mi ricordavo a che punto fossi arrivata, né il nesso del discorso…
La prima di copertina dice trattasi di un grande thriller, ma sinceramente non ho trovato nulla di tutto ciò… che sia in astinenza da gialli, di quelli veri??? Non lo so… quel che so è che non mi sento affatto di consigliarvi questo libro!
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