Dettagli Recensione
La strada perduta per Gerusalemme
Frediani è Frediani.
Ammetto di amarlo, ma nonostante questo vi assicuro che è un grande autore, di quelli che nella Storia ci vive ancora e ci trasporta anche i suoi lettori.
Jerusalem non è altro che l'ennesima, sublime macchina del tempo, per fare un salto indietro nei dintorni e tra le mura dell'intramontabile Città Santa.
Urbano II bandisce la prima crociata per liberare Gerusalemme dagli infedeli. L'Europa risponde in massa all'appello, chi per desiderio di gloria, chi per ambizione, pochi per vera fede.
Ma in fondo, dov'è la fede se non nel cuore?
Quali sono i veri motivi per cui è necessario conquistare quella terra lontana e prospera?
Le truppe muovono verso Oriente, distruggendo, saccheggiando e facendo violenza lungo la via, prendendosela anche con i loro alleati, spinti da un fanatismo estremo. Il confine tra le 'buone intenzioni' e le azioni brutali si assottiglia fino a scomparire.
Ed ora Gerusalemme, chi sono i veri infedeli?
Ho già detto che adoro Frediani vero?
Adoro la sua capacità di miscelare Storia e fantasia, di dare carattere ai personaggi, di far rivivere nitidamente tempi passati come se si fosse presenti. Lui riesce in tutto questo.
Si comprende lo studio, la volontà di creare un'opera indimenticabile e interessante: mi ha rapita, tenuta sveglia per ore, incantata dalle ottime descrizioni e dalla perizia storica.
Un libro che vale, veritiero. Ad inizio lettura ci sono le note dell'autore dove spiega ciò che è vero e ciò che ha dovuto aggiungere, e io vi assicuro che accorgersi dove finisce la realtà e inizia l'immaginazione (immaginazione storicamente verosimile comunque) è quasi impossibile.
Ottime ricostruzioni di dialoghi burocratici e superbe descrizioni di battaglie (sembra di vedere un film), eccellente caratterizzazione dei personaggi, perfettamente inseriti nel contesto storico e nell'ambiente, ma così umani da suscitare emozioni contrastanti nel lettore. Un distinto specchio della società corrotta e dubbiosa che nell'anno 1000 era alla ricerca dei valori perduti e della... libertà.
Ovviamente non è che la narrazione fluisca liscia liscia: purtroppo la Storia (beh, forse pure Frediani) ha le sue esigenze, esigenze che comprendono uno stile più specifico, un po' più pesante, con un lessico adattato; inoltre le questioni burocratiche sono notoriamente noiosette (come quelle moderne no?), però restano necessarie per avere una logica visione d'insieme.
Inoltre l'autore spesso si dilunga qua e là per ribadire meglio alcune situazioni, cosa che probabilmente potrebbe ulteriormente rallentare la lettura, soprattutto se non si è abituati.
In definitiva un altro splendido romanzo, preciso, coinvolgente, vivido e originale (per quanto lo possa essere una tiritera sentita mille volte tra i banchi scolastici): veramente non lo consiglierei se non conoscete ancora Frediani, non è uno dei suoi testi più scorrevoli.
Se invece siete costanti viaggiatori del tempo, beh, da non perdere: suspance, azione, battaglie e coraggio vi aspettano tra queste pagine straripanti di fatti e parole.
Consigliatissimo.
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Commenti
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quando parli di Frediani trabocchi di entusiasmo!!!
@silvia, mi sbrilluccicano pure gli occhi :D
@calzina, sono d'accordissimo! 'Palloso' com'è, ha comunque un grande talento!
E Rondinella è Rondinella. :)
Domani lo cambio.
@bruno, ovvio che io sono io ;) ci sono poche persone che vanno in giro indossando leggins rigati multicolor che sono un pugno nell'occhio! :))) ovviamente rondinella è tra questi :D
@marcella grazie!
Mi sento in dovere di difendere il buon nome del romanzo storico italiano!
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