Dettagli Recensione
ritorno all'antico
Ho finito di leggerlo ieri e torno a rileggere brani qua e là per tenermi a quell'atmosfera mitica vissuta da bambina, quando alla scuola media il mio professore di Materie letterarie e latino (si chiama Socrate!) mi ha fatto innamorare della mitologia greca. Ho rivissuto quelle emozioni, ho ripercorso i più bei miti che hanno popolato la mia fantasia, tanto che comincio a pensare che il mio amore per le Lettere sia nato proprio allora. Bene, il merito di Manfredi è quello di far vedere i personaggi, leggere nei loro pensieri, capire le loro azioni, commuoverci e/o rattristarsi per le loro sventure e i loro errori.
Achille, che non è mai stato il mio preferito, qui è più umano; Ettore, il mio eroe sulla cui morte da piccola ho pianto davvero ( e come non pensare agli ultimi versi dei "Sepolcri" di Foscolo a lui dedicati? "E tu onore di pianti, Ettore, avrai, / ove fia santo e lagrimato il sangue / per la patria versato, e finché il Sole / risplenderà sulle sciagure umane") qui è "ridimensionato" ma anche lui con qualche debolezza che ce lo rende più vicino; e Ulisse è meritatamente il protagonista, immerso nel suo mondo ma con una complessità "moderna". Insomma, in questo bellissimo romanzo gli eroi ci appaiono più autentici, meno "tipi" ma senza perdere quell'alone di epico che ce li ha fatti amare nella antica mitologia omerica. Mi è piaciuta molto anche la "nominazione" arcaica, o meglio, grecizzante: Giasone è "Iason", Ercole è "Herakles", le porte "Scee" sono "Skaiai", Troia è "Ilio", Agamennone è "Agamennon", Andromaca è "Andromache", e via dicendo.
Indicazioni utili
Commenti
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |
Ordina
|
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |