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Le rose di Cordova
 
Le rose di Cordova 2008-09-21 23:20:55 Laura
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
3.0
Opinione inserita da Laura    22 Settembre, 2008

Le rose di Cordova

Questo libro, l’ho scoperto per caso attraverso un passaparola fra amici. Amo i romanzi di ambientazione storica, ma solo se sono rigorosi nella ricostruzione, e nello steso tempo coinvolgenti; le Rose di Cordova mi è piaciuto per questo.
La vera protagonista del romanzo è la storia, un pezzo di storia spesso rimasto in ombra nei nostri ricordi di scuola, quello dell’Europa agli inizi della cosiddetta Età moderna, e, in particolare, della Spagna al suo massimo splendore e potenza, agli inizi del 500 .
Con riferimenti dettagliati il romanzo ti porta dentro le vicende, il clima culturale, la politica e gli intrighi dei potenti del tempo: ne emergono la forza di alcuni personaggi ma anche, impietosamente, la loro fragilità e bassezza, e, non ultimo, la loro sofferenza. Acquistano contorni più precisi la Regina Isabella, il marito Fernando d’Aragone, Filippo “tanto bello quanto infedele e infido- e, sopra a tutti, la sua sposa per esigenze poltiche , Giovanna, soprannominata “la pazza”.
E’ lei la protagonista del romanzo di Assini che cerca di indagare nel fondamento della sua presunta follia e, insieme a lei, coprotagonista, è la voce narrante: Francisca, il cui vero nome era Nura. Figlia di un nobile arabo ma caduta in disgrazia e fatta schiava dopo la conquista, da parte degli spagnoli, di Cordova, la bella città divenuta, nella malinconia e nel ricordo di Nura, un paradiso perduto come “le Rose” del suo giardino.
Nura, scelta, per sua fortuna, come ancella di Giovanna, è un po la coscienza critica e “il grillo parlante” di quel mondo di potenti. Un personaggio che appare inquietante per questa sua duplicità: dentro e fuori la storia, amica e nemica della sua padrona di cui e schiava ma sulla quale riesce ad esercitare un potere psicologico che è lo strumento del suo riscatto, talvolta una sottile violenza. Govanna e Nura sono i personaggi ai quali l’autrice ha consegnato e concentrato la propria spiccata sensibilità verso l’universo femminile e le sue profonde contraddizioni.
Il romanzo si fa perdonare alcuni passaggi un pochino faticosi per l’indulgenza verso alcuni elementi descrittivi forse troppo didascalici, ma che rivelano comunque una attenzione e un amore per il particolare per la veridicità storica non comuni.
Lascia nel lettore un grande affresco che lo aiuta a comprendere da vicino, con lucida consapevolezza, la incapacità e la sofferenza, la inadeguatezza dei protagonisti a sostenere l’enorme peso di un potere, acquisito per eredità dinastica, troppo grande per essere gestito, e troppo spesso accompagnato da violenza e prevaricazione. Un mondo solo apparentemente lontano, perchè il tema del potere è sempre di fortissima attualità e incredibilmente vicino.

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