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Corte Badia
Bell’affresco di un periodo storico critico per l’Italia – tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, con l’ascesa di Mussolini e il partito fascista – rappresentato dalla tipica vita nella corte, Corte Badia, dove si respira uno stile sociale comunitario che pare ormai perso nel tempo, assorbito dalle trasformazioni socio-culturali che traspaiono nitide nello scorrere della narrazione.
Maria Luisa Busti è stata capace di creare un’ambientazione vivida e ricca di sfumature (la sua conoscenza personale e l’amore per i luoghi descritti è evidente), che non solo fa da sfondo alle storie dei personaggi che in essa si muovono, ma ne è coprotagonista. Immergersi nella Milano dell’epoca e poi nella Corte è immediato. È facile Immaginarsi il calore di un vicinato vivace e attivo, che si riunisce la sera nel portico, condividendo gioia e dolore, l’incertezza e l’emozione dei cambiamenti in atto nel paese. Uno stile di vita che è mostrato nei suoi diversi aspetti, positivi e negativi, in una ricostruzione molto realistica, interessante e coinvolgente. Un’ambientazione decisamente efficace, considerando anche la brevità del romanzo. Tuttavia, però, se da una lato è di sicuro un pregio riuscire a rappresentare bene un contesto storico-sociale così ricco senza cadere in eccessive descrizioni con il rischio di annoiare il lettore, disperdendone l’attenzione, dall’altro per quanto riguarda l’avvio dell’Italia verso la Seconda Guerra Mondiale qualche accenno in più, maggiormente calato nell’evolversi della storia stessa e non soltanto per spiegarne il contesto, non avrebbe guastato.
Anche i personaggi, alcuni in maniera più forte di altri, sono tratteggiati bene e resi credibili, tutti dinamici e in continua evoluzione. Così come le loro vicende, che travalicano i confini del periodo storico per raccontare esperienze di fondo comuni a tutti, universali. Storie comuni ma non banali, che a volte riservano impreviste sorprese nell’evolversi dell’intreccio narrativo e che riescono ad assumere connotazioni moderne in cui i lettori facilmente si possono immedesimare e restarne coinvolti.
A partire da Olga e Dario, per proseguire con i loro figli, il tema preponderante è l’amore: legami interpersonali raccontati sotto diversi punti di vista e in varie situazioni. Non quei sentimenti romantici epici, vagheggiati ed estremizzati, ma piuttosto rapporti concreti, vissuti nella quotidianità e portati avanti tra sfide, nelle delusioni e nelle piccole grandi vittorie. Rapporti che cambiano, si trasformano, nascono e muoiono, talvolta rinascono, insieme ai loro attori.
Il romanzo si avvia con il matrimonio di Olga e Dario, anche se i personaggi che emergono con prepotenza tra tutti - non pochi – sono Gesuina e Magda, le figlie. Figure femminili diverse tra loro, forse agli antipodi, ed entrambe interessanti. Gesuina soprattutto ispira una simpatia immediata; il suo carattere si evince fin da bambina, a iniziare dalla rivalità con la compagna e vicina di casa, introdotta da una divertente vicenda molto esaustiva. Magda invece ha forse la storia e l’evoluzione psicologica più imprevista e originale.
Lo stile narrativo della Busti, un registro medio che si adatta e contribuisce a calare il lettore nella giusta atmosfera spazio-temporale, è in generale scorrevole e piacevole. “Corte Badia” è una lettura piacevole che si legge in un soffio, e non soltanto per la relativa brevità del romanzo.