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inutile e incolore
L’eretico è il seguito di “999 l’ultimo custode”, un libro che per lunghi tratti mi era piaciuto molto, pur zoppicando nel finale. Ero quindi ansioso di leggere cosa accadesse dopo e la delusione è stata grande.
L’eretico, un mattone di circa 500 pagine, si svolge nella Firenze di Savonarola descritta (anche bene, devo dire) in contemporanea con la Roma di Alessandro VI. Nella storia piombano come paracadutati due monaci tibetani (!) che narrano quanto accaduto a Gesù nel periodo tra i 12 ed i 30 anni, cioè la parte della vita di Cristo che non viene raccontata nei vangeli. Il Messia sarebbe stato rapito in Palestina a 12 anni, trasportato in oriente dove avrebbe appreso tutti i segreti dei monaci tibetani e quindi sarebbe ritornato in patria accompagnato da un figlio, per nostalgia del passato; qui sarebbe andato incontro alla storia che sappiamo culminata nella crocefissione, ma nel racconto dei monaci Gesù non muore sul Calvario: durante il soggiorno in Tibet avrebbe appreso la capacità di cadere in catalessi e quindi niente resurrezione: se ne va tranquillamente a morire in Oriente dove si trova ancora oggi la sua tomba.
Non proprio blasfemo , ma quantomeno fuori dalle righe anche se questa storia fa comunque parte di alcune credenze popolari orientali.
Tutto è imperniato sul racconto dei monaci; gli intrighi dei Borgia, il personaggio di Savonarola, la carriera repentina di Giovanni de Medici, tutto resta sullo sfondo.
La narrazione non decolla mai , la trama è labile e la noia la fa da padrona: si ha proprio l’impressione che si faccia di tutto per allungare la minestra e così abbondano le parti descrittive a scapito di qualsiasi sussulto, colpo di scena o scena di azione. Da evitare.
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Commenti
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@marcella: devo fare anche il "mea culpa" perchè mi avevano detto che era brutto, ma prima di perlare ho voluto toccare con mano............
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