Dettagli Recensione
L'impero dei draghi
Senza dubbio è il miglior Manfredi mai edito fino a "Il mio nome è Nessuno", la storia narra le disavventure, meglio chiamarle così visto la prematura scomparsa della moglie Clelia uccisa a tradimento, prigionia, la lontananza da casa e la quasi morte per mano dell' eunuco Wei, di Marco Metello Aquila e del suo sperato ritorno dal figlio. L'inizio è chiaramente romanzesco e già visto, il sopravvissuto al massacro che muore esattamente dopo aver avvisato Clelia, la quale morirà anch'essa dopo aver avvisato il marito, tuttavia il romanzo si rianima con la prigionia ad Aus Daiwa e l'Odissea della piccola legione attraverso il grande Est. La trama è in crescendo e raggiunge il parossismo con il duello tra Metello e Wei nell'arena prima, l'avvento dei demoni rossi nella battaglia finale poi. Il romanzo eccelle inoltre per il sapiente e imparziale confronto tra l'Ovest Romano e L'Est Cinese, che offrono spunti di riflessione anche a noi e alla nostra mania di denigrare gli altri perché non c'è dialogo o più semplicemente perché manca la volontà di comprendere e uscire dai propri limiti.