Dettagli Recensione
Delusione
Manfredi sa scrivere? Mica tanto. Un polpettone di 400 e rotte pagine che poteva essere lungo la metà. Voglio dire: non si può riproporre la metafora dell'esercito come quella di un serpente per quattro volte. Lo stile di Manfredi sembra quello delle soap opera: ogni cinque capitoli riassume la vicenda. Come divulgatore storico e archeologo, tanto di cappello. Ma come romanziere non mi sembra valga granché, almeno in questo libro. A Senofonte aggiunge una storia d'amore con un barbara mai uscita dal suo villaggio che, ad un certo punto, capisce gli intrighi geopolitici dell'antichità meglio dei condottieri. Deboluccio, non vi pare? Un ultima cosa: ma siamo nell'antica Grecia o nel Medioevo? Perché ad un certo punto, dalle descrizioni dei guerrieri, mi sembrava di leggere la storia di re Artù...