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"Il mercante di libri maledetti" - Commento di Bru
Commentare un romanzo che può fregiarsi di un doppio riconoscimento (finalista al premio Salgari e vincitore del Premio Bancarella 2012) è pur sempre una responsabilità. Anche perché il romanzo di Marcello Simoni trabocca di richiami alla storia, alla tradizione, all’arte e … alle scienze occulte.
Quanto all’ambientazione storica, la vicenda si svolge nel 1218, con un antefatto del 1205 narrato nel prologo. Siamo pertanto nel bel mezzo dell’alto medioevo (il periodo che, per convenzione, va dall’anno 1000 alla scoperta dell’America) e quindi i riferimenti sono agli ordini monastici (benedettini e domenicani su tutti), alle eresie (in primis quella dei catari e quella albigese), alle tensioni e alle tresche nell’ambito del potere temporale della Chiesa, alle crociate (la quarta crociata culmina con la caduta di Costantinopoli del 1204, mentre nel 1215 si comincia a concepire la quinta crociata) e ai templari …
In questo contesto il protagonista, Ignazio da Toledo, professione mercante di reliquie, si aggira pur consapevole che “i religiosi abusano del culto delle reliquie, rendendolo simile all’idolatria e alla superstizione”.
Con due fidi seguaci, “l’ispanico” affronta un viaggio rocambolesco tra Italia, Francia e Spagna, nell'intento di rintracciare un libro misterioso: l’Uter Ventorum o Otre dei venti, strumento per praticare la ‘teurgia’ ossia l’evocazione degli angeli “disposti a rivelare i segreti dei poteri celesti”. Il libro è stato suddiviso in quattro parti, ciascuna custodita in un luogo designato da un crittogramma. Per individuare i nascondigli, occorre risolvere quattro coppie di indovinelli.
Con questi ingredienti, la trama è decisamente intrigante e la lettura avvincente: le pagine si girano da sole e il lettore non si stacca dal libro, divorato da una curiosità compulsiva.
Romanzo a sfondo storico? Esoterico? Thriller? Fantasy, soprattutto per il tema angelico?
Noi non ci curiamo di classificare il romanzo in un genere e gustiamo particolari come: carta araba e penna d’oca, pagine di pergamena, pugnali cruciformi, scimitarre in ferro di Damasco e Jambiya, “omicidi, avvelenamenti, torture e sotterfugi”, doppiere, fiaccole e lucerne … Noi, ovviamente, è plurale maiestatis e sta per …
… Bruno Elpis
Chi fosse interessato, può leggere la mia intervista all’autore sul mio sito, a questo link:
http://www.brunoelpis.it/le-interviste/333-intervista-a-marcello-simoni-autore-del-romanzo-vincitore-del-premio-salgari-e-del-premio-bancarella-2012
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Complimenti.
Gineisa