Dettagli Recensione
Ave Cesare...
Ed ora? Ed ora come farò?
Ci mancava un piccolo pezzo... e avrei ripassato tutta la storia di Giulio Cesare.
Caro Frediani, perché hai tralasciato le idi di marzo?
Ok, sicuramente sarei stata molto triste della morte del dittatore (come mi hai intristita con quella del collaboratore) ma insomma... fatto trenta, potevi far trentuno?
Un po' di trama: la disfatta degli anticesariani nell'Illirico non ha condotto alla fine delle battaglie; i nemici si preparano nuovamente a battersi contro il dittatore sul territorio africano, alleati con i potenti numidi. Cesare sa di essere in svantaggio, ma confida ancora nella Fortuna, colei che l'ha sempre aiutato... così si prepara a combattere gli alleati di Pompeo per vincere ogni resistenza.
Ma il grande condottiero non è più il giovane deciso e pronto di un tempo, e nella capitale lo scontento per le continue guerre si fa sentire sempre più...
E' finita. Dopo pagine di descrizioni belliche, discussioni politiche e analisi introspettiva dei personaggi è finita.
Nonostante questo però non sono dispiaciuta. Tralasciando l'inconclusione della vita di Cesare, la lettura è stata molto appagante.
Frediani si è dimostrato bravo come sempre nelle relazioni causa-effetto, nell'attenersi alle fonti storiche finché gli è stato possibile e a saper colmare i vuoti storici con le sue ipotesi abbastanza verosimili e la sua fantasia. Ne è venuto fuori così un romanzo prolisso (inutile dirlo: descrivere le battaglie per filo e per segno gli piace proprio, ma anche la sottoscritta ha ampiamente apprezzato), dettagliato, pertinente al periodo e anche istruttivo.
Però, un difettuccio mi è parso di scovarlo: se la campagna africana è stata così ben redatta, perché per quella spagnola abbiamo avuto solo una descrizione della battaglia definitiva? Essì che 800 pagine sono tante, ma se ne aggiungevi qualcun altra?
Comunque voglio precisare che questi sono gusti personali: sono sicura che i più che hanno letto questo libro sono stati felici di non doversi sorbire altre 100 pagine di conflitti nella penisola iberica... ma io sono io, e mi stavo esaltando parecchio a seguire i conflitti e ciò che li ha provocati.
In definitiva una trilogia che secondo me merita molto.
Lo stile è un po' impegnativo a causa del lessico adattato ai vari contesti, ma nulla di insormontabile, si legge piacevolmente nonostante alcune divagazioni introspettive o noiose questioni burocratiche (eh, governare Roma e l'Impero mica era facile!); i ritratti introspettivi dei personaggi veramente ben fatti, l'autore ha saputo riportarli in vita con le loro virtù e vizi in modo eccellente, non mi pare abbiano virgole fuori posto, né quelli reali né quelli inventati; ambientazioni ottime, immagini ben delineate in ogni contesto.
Ho amato pressoché tutto in quest'opera. Anche se lo ammetto, ho un debole per i protagonisti come Cesare, Ortwin, Quinto e, ancor di più, Labieno. Questi sono stati in grado di farmi emozionare.
Consigliato a chi ama i romanzi storici, a chi ben sopporta descrizioni dettagliate e anche a chi si è scordato un pezzo di Storia romana (come me che ho fatto un po' la monella...) e vuole farsi un ripassino (o nel mio caso, studiarla proprio... col mio Frediani sicuro non la dimentico più!).
Non si sa mai se può tornare utile!