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LA PORTA DEL PRATELLO
Il ritrovamento della Descriptio bolognese, un manoscritto del 1371 che documenta l'esistenza di una XIII porta nella città di Bologna, innesca questo romanzo storico. La famosa "Porta del Pratello", appunto la tredicesima rispetto alle dodici note, venne infatti murata nel 1445 per non essere mai più riaperta. Partendo da questa realtà storica, l'autore immagina di far scoprire ai personaggi del romanzo, gli avvenimenti che portarono in effetti i bolgnesi a sigillare definitivamente la porta maledetta.
E' l'anno 1442 quando il nobile spagnolo Andrès ed il suo servitore Ramòn si recano a Bologna, dove saranno coinvolti nelle vicende che porteranno al trionfo Annibale Bentivoglio. Ramòn tornerà in Spagna senza il suo padrone che dopo qualche tempo smetterà definitivamente di dare notizie di se.
Bologna, 1498. Il nipote di Andès decide di tornare a Bologna con l'anziano Ramòn per scoprire cosa sia accaduto a suo nonno. Si troverà a scontrarsi con la Santa Inquisizione, con le intricate vicende della famiglia Bentivoglio, con la definitiva chiusura della Porta del Pratello e con l'amore, quello così struggente da spezzare il cuore.
Da bolognese non avrei potuto lasciarmi scappare questo libro... anche se i contenuti sono a tratti abbastanza approssimativi. Lo stile dell'autore è semplice e non troppo articolato, ma il libro scorre veloce e si rivela abbastanza coinvolgente. Consigliato agli appassionati di storia locale.
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Il ritrovamento di un antico manoscritto giacente presso l'Archivio Segreto Vaticano ha consentito all'autore di rivalutare l'importanza di una porta della terza cerchia di mura della città di Bologna che, chiusa da secoli, si credeva un'apertura minore. E' questo il pretesto letterario che ha spinto l'autore a narrare le vicende avvincenti che hanno portato a quella chiusura.
Due viaggiatori giungono a Bologna dalla Spagna nell'estate del 1498. Sono un giovane che col pretesto di iscriversi all'Università intende rintracciare il nonno che quarant'anni prima aveva fatto perdere le sue tracce dopo aver partecipato alle lotte politiche interne della stessa città. Con lui c'è il vecchio servitore che aveva accompagnato il nonno e che era rientrato senza darne notizia.
I due appena giunti assistono al rogo di una strega vittima di una macchinazione politica e il giovane ha occasione di incontrare la sua serva dalla quale riceve un'immagine inattesa delle vicende in atto. L'anziano servitore invece è tutto intento a far scoprire i segreti della città e conduce il giovane padrone al cospetto di Galeazzo Marescotti per fargli raccontare l'avventurosa e tragica storia dell'ascesa, del trionfo e della morte di Annibale Bentivoglio.
Sempre più coinvolti, i due spagnoli partecipano emotivamente ai fatti che stanno irrimediabilmente al declino della signoria dei Bentivoglio e conducono la loro ricerca sul nonno scomparso. In un crescendo di emozioni, si giunge alla resa dei conti che vede l'inquietante ruolo della consorte di Giovanni II, Ginevra Sforza.
Buona lettura a tutti!!!
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Leggendo mi sono immersa nelle vicende e nelle emozioni dei personaggi del romanzo e di una città lacerata da lotte interne.
Consiglio a tutti la lettura di questo romanzo perché coinvolgente.