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Elsa, sei ancora qui?
La varietà degli ingredienti è importante nella riuscita di una buona narrazione, ma per amalgamarli bene occorre un buon espediente: in questo romanzo è la reincarnazione che riesce ad amalgamare in modo sapiente storie e diversi periodi storici, personaggi esistiti e inventati, mondi interiori e nuovi mondi, mondi fantastici e mondi reali.
La protagonista è una povera ragazza ricca, fragile e “malata nell’anima”, che vive nell’epoca fascista. Elsa si muove in un ambiente altolocato tra segreti altolocati, follia e lucidità, sofferenza e riso. Ma attraverso i sogni, si intravede anche un mondo ancora più remoto, che preme per confrontarsi con il presente: Elsa è abitata da un’altra donna, un personaggio storico, che a volte sembra completamente diversa da lei, mentre in altri momenti si mostra anche troppo vicina.
L’altra donna non è l’unico fantasma a perseguitare la protagonista, che deve affrontare anche i morti di famiglia, ancora più nascosti ma non meno insistenti. Inoltre ci sono i viventi che la circondano: familiari, medici e altre figure in carne e ossa, a volte più inquietanti delle anime defunte. Oppressa da questa moltitudine di morti viventi e vivi sfuggenti, Elsa affronta un doloroso viaggio alla ricerca dell’autenticità, per uscirne finalmente integra, armata della chiarezza necessaria per vivere.
La storia, introspettiva ma non priva di azione e di colpi di scena, è ben strutturata e coinvolge con garbo il lettore; ho notato però qualche qualche sbilanciamento nello sviluppo dei personaggi, a volte troppo brusco. La scrittura è equilibrata, tanto ben adattata alla trama che si nota poco. Il ritmo è ravvivato anche da momenti di comicità, inaspettati e gustosi.
In sintesi, questo romanzo è un gradevole intreccio di livelli narrativi diversi, consigliabile a chi ama i romanzi storici ma anche l’introspezione, gli aspetti sociali e le accurate descrizioni di ambienti.
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Commenti
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aspettavo con ansia questa tua rece.....
a me questa lettura non convinse su più punti, invece tu sei riuscita a cogliere aspetti e sfumature diverse!
il confronto è sempre interessante e costruttivo!
Sono d'accordo: il confronto è sempre valido!
Succede spesso che un buon libro lasci impressioni differenti, anche su lettori esperti. Alcuni editori, per scegliere i manoscritti, preferiscono quelli che suscitano reazioni contrastanti. I capolavori, secondo me, si riconoscono perché suscitano anche reazioni estremamente negative.
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Vedo che i tuoi scambi vanno a gonfie vele :-)