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Le paludi di Hesperia
 
Le paludi di Hesperia 2012-08-07 16:14:30 Ale96
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3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Ale96 Opinione inserita da Ale96    07 Agosto, 2012
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Troy 2: la verità ( logicamente secondo Manfredi)

Mi immagino già il cast: Leonardo di Caprio nei panni di Diomede, Jessica Alba nei panni della dolce e affascinante Ros, Nicole Kidman nei panni di Elena di Troia....
Di sicuro il film potrebbe vincere qualche Oscar e riuscirebbe a far innamorare il pubblico ma in questo caso sto parlando di un libro con un meraviglioso futuro cinematografico, opera di un grande e famoso scrittore-archeologo “made in Italy”: Valerio Massimo Manfredi.

La bugia. La fantasia. L'immaginazione. La creatività. Questi sono i principi di questo libricino che ha poco di storico - varie descrizioni di natura storica/archeologica sulle antiche città micenee e riferimenti all'avvento dei Dor, popolo bellicoso e potente che farà piombare la penisola ellenica in uno dei periodi più bui della sua storia, il Medioevo Ellenico ( circa dal XII al VIII secolo a.C.) - mentre molto di avventura picaresca e anche un po' di fantasy.

La vicenda è narrata da un aedo che mente sin dall'inizio affermando che tutto ciò che sta per raccontare è vero. Spinto dalla musa ( uno dei molti richiami ai poemi epici dell'antichità, soprattutto Odissea ed Eneide), l'aedo/narratore onnisciente ci narra due vicende che corrono su strade parallele:
- la principale ripercorre il pellegrinaggio del fortissimo acheo Diomede, figlio di Tideo, eversore di città e acerrimo nemico del divino Enea dalla sua patria Argo, la quale scopre essere in mano della infedele e traditrice moglie Egialea, verso le Terre del Nord, giungendo nella nostra Penisola, nel libro chiamata Hesperia, alla ricerca disperata di una terra adatta per fondare una nuova città e un nuovo regno. Là trova una terra inospitale, paludosa ricoperta da strane nuvole e piena di villaggi fantasma e scheletri di uomini e animali ( eh sì, proprio la prospera e ricca Pianura Padana), altissime e aspre montagne ( le Alpi), e numerosi popoli, che costituiranno una grande spina nel fianco allo sparuto “esercito” del potente acheo, ma anche l'amore e il passato che ha per tutto il viaggio estenuato il protagonista, spingendolo spesso alla follia e a volte anche al suicidio.
- Quella “secondaria” invece riguarda il ritorno degli Atridi ( Menelao e Agamennone), la congiura delle varie regine ( eccettuate Penelope, moglie di Ulisse, per devozione ed Elena, moglie di Menelao, per costrizione) che, per mezzo dei loro amanti, si impossessano del trono del marito con l'obbiettivo di riportare la Grecia ad un periodo di prosperità tutto al femminile e le varie lotte dei principi achei per fermare i piani delle loro mogli.

Io ho trovato più bello il secondo filone narrativo perché più affascinante, curioso, travolgente e soprattutto perché si spiega quale fu il vero casus belli della guerra di Troia, che si discosta dal mito e dalla storia.
Il principale filone è interessante dal punto di vista del ritratto psicologico del protagonista, logorato lentamente dalla paura per il futuro e l'invidia per il passato, e della suspense e del colpo di scena nella parte finale.

La conclusione non mi ha soddisfatto per niente poiché è stata troppo affrettata e poiché mi ha lasciato in bocca un sapore molto amaro.
Manfredi proprio non conosce le parole “lieto fine” mentre si diverte molto nel controllare a suo piacimento il lettore lasciandolo infine abbastanza dispiaciuto e deluso.

Questo è stato il secondo libro di Manfredi che ho letto, ma mi è piaciuto di più lo Scudo di Talos, essendomi sembrato più travolgente e soprattutto un vero romanzo storico.

Lo stile invece mi è sembrato migliore dello Scudo di Talos perché meno frammentato, con meno ellissi, e con più sequenze descrittive( ho adorato soprattutto quelle riguardanti i paesaggi e l'ambiente) e psicologiche.

Questo libricino tuttavia lo consiglio poiché è davvero curioso e interessante, ma non dovete aspettarvi un romanzo storico al 100% altrimenti avete sbagliato assolutamente strada.
Tuttavia le numerose scene di battaglia descritte minuziosamente e le varie tragedie presenti nelle sue opere mi hanno un po' stancato e credo proprio che rimanderò l'altro libro che ho di Manfredi ché devo cambiare un po' l'aria. Buona lettura!

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Commenti

14 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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Beh, Alessandro, il cast è interessante. Però la bella Nicole aveva un nasetto grazioso (e degno di Elena di Troia) prima di farsi il restyling facciale..:))))
Ciao Ale, io di Manfredi ho letto solo la trilogia di Alexandros; è un romanzo gradevole e te lo consiglio !
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Ale96
07 Agosto, 2012
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Già, è un po' troppo rifatta e credo che lei non sia contro il botulino!!!!!!!! Ahhhhh!!!!! XDXD
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Ale96
07 Agosto, 2012
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Ho letto che il successo di manfredi è provenuto proprio da questa sua trilogia... io a casa ho l'armata perduta però sento che non è il momento di leggerla....
Tuttavia Alexandros mi ispira.
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07 Agosto, 2012
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bravissimo....recensione piacevole e visionaria....hai addirittura immaginato il cast...ahahahah....
Ottima recensione! Ho letto l'armata perduta e in parte Akropolis, che però non sono riuscito a digerire. Ritengo che Manfredi abbia ottime conoscenze stroriche, ma lo stile con cui scrive ha un peso specifico troppo elevato.....
In risposta ad un precedente commento
petra
07 Agosto, 2012
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Che bella recensione Alessandro, piacevole e interessante!bravissimo,( come sempre!)
Cast esplosivo, non voglio immaginare neanche come ti è venuto in mente, oh gioia ;-)
Piacevolissima recensione, e da quanto ho capito Manfredi non risparmia......ecpirosi di personaggi... ma sai, la falce, anche se arrugginita dal tempo, colpisce imperterrita ahahahahahahahah
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Ale96
07 Agosto, 2012
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In questo caso si è lasciato andare, soprattutto nel finale!!!!! Altro che la morte viene da Manfredi!!!! Lui è peggio della Signora in Giallo!!!!! Ahhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!
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Ale96
07 Agosto, 2012
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Grazie mille petra!!!!!! :-D
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