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Baudolino alias d'Artagnan
Scrivendo questa recensione rischio di mancare d'obiettività, per il semplice fatto che io adoro questo scrittore. Ogni volta che leggo un suo saggio o un suo romanzo mi chiedo continuamente come faccia a ideare storie così avvincenti, ad esplorare argomenti così sconosciuti a modellare la cultura senza tradirne, ideando una trama, il senso originario.
Prima di iniziare la vera e propria recensione, vorrei puntualizzare alcuni punti.
Nell'immaginario collettivo il nome di Eco si collega, come per un rapporto atavico ed immutabile, ad un genere letterario che s'identifica con il romanzo dotto; identificazione, questa, legata al primo romanzo dello scrittore che lo ha classificato in un modello rigido da cui non è semplice uscire.
Baudolino è appunto questo: il tentativo di uscire da uno schema, di dimostrare la propria versatilità, di creare una storia capace di affascinare e di stupire il lettore.
Quella di Baudolino, è per l'appunto una storia inusuale per Eco: leggera, coinvolgente, di facile approccio. Senza rinunciare a consueto sfoggio di cultura (qui molto ridotto e indispensabile per creare uno sfondo storico tangibile), Eco idea una galleria di personaggi indimenticabile, ora caricature, ora esseri scavati fin nel profondo dell’anima, tutti legati indissolubilmente e ironicamente a quello che è uno dei protagonisti letterari più godibili di sempre: Baudolino.
Per chi ha letto I tre moschettieri, è inevitabile il paragone con d'Artagnan: entrambi mentono, entrambi sono attaccati al denaro, entrambi contribuiscono a creare gli eventi storici della propria epoca e tutti e due possiedono un ingegno straordinario. La penna di Eco, mai così semplice e appassionata, conduce in una storia fantastica, tra assedi, corti, cattedrali, intrighi, notti brave e città favolose. Perché Baudolino ha bisogno di uno scopo. Tutti gli uomini ne necessitano. Lo scopo di Baudolino è quello di raggiungere il Prete Giovanni, il suo tormento fin dalla giovinezza, il governatore di un regno idilliaco ai confini del mondo, un regno alimentato dalle fantasie giovanili, da un miele che provoca visioni e dal disperato tentativo di seguire uno scopo, quanto più prezioso possibile. Inizia dunque un viaggio, non solo concreto, ma anche interiore, che rispettando la più grande tradizione letteraria, conduce il protagonista a riflettere, in un clima di costante ilarità, sulla guerra, sull'amore, sulla morte, sulla verità e sulla menzogna, indispensabile per raggiungere il regno del Prete Giovanni. Per adempire il proprio onore. Quello di Baudolino è in realtà un nostos, un ritorno verso le sue origini, attraverso la sua storia, un viaggio alla ricerca della verità, quest'illusione capace di completare la vita.
Una storia avvincente, ambientata in un medioevo splendidamente rievocato, ricca di ammiccamenti storici facilmente individuabili: il contrasto tra latino e volgare dopo la caduta dell'impero Romano, il conflitto tra Impero e i primi Comuni, la falsificazione delle reliquie, il peso della fede e il nascere delle prime scuole, delle prime università. Non è il solito Eco. No, questo è un grandissimo scrittore che tenta con tutto se stesso di svincolarsi dalle opinioni comuni. E con Baudolino c'è riuscito.
Grazie Umberto, grazie della tua storia, grazie per avermi cullato con le tue pagine, con la tua voce, come un nonno che porta il nipote sulle ginocchia e lo accompagna nel sonno, con leggerezza, semplicità e quell'ironia che vivacizza l'insieme. Grazie per essere stato quel nonno che non ho mai avuto. E sì, qualcuno più bugiardo di te che ha recensito questa storia c'è (io e te ci siamo capiti ;-) .)
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Commenti
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Mi sono piaciuti soprattutto i ringraziamenti e i complimenti al nostro Umbi..
mi fai venie voglia di leggerlo, per togliermi questo desiderio che mi corrode...
Ps BRAVO!!!!!!!!!!
trovo che esista un filo conduttore narrativo comune.
1 - La narrazione storica .
Sono in effetti incentrati (gli scritti) su periodi storici dove l’autore abilmente mescola la fantasia del romanzo con accadimenti veri ( come a suo tempo fece il Manzoni con i suoi Promessi Sposi ).
2 - L’importanza della scrittura e del pensiero contenuto in essa.
Essendo un semiologo ed un medioevalista riconosciuto ha incentrato molti suoi romanzi sullo “ scripto “, la falsificazione e l’interpretazione di esso,talvolta atto perfino a screditare le sacre scritture.
3 - L’interazione psicologica, l’etica e la metafisica
La questio spazio - tempo ( Einstein docet ) e l’eterno dilemma dell’etica dell'ars vivendi che da sempre attanaglia le direttrici giuste da seguire separando il lecito dall’accettabile ( Spinoza,Seneca ...)
In definitiva un’insalata letteraria sapientemente condita e arricchita da quel genio che risponde al nome di Umberto Eco.
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