Dettagli Recensione
a cercar la bella morte....
Quando mi sono accostato a questo libro non sapevo che l'autore fosse il padre di Margaret Mazzantini, nota scrittrice.
E' la storia dell'ultima grande tragedia italiana, trasformatasi da guerra mondiale a guerra civile, scritta questa volta dalla parte, diciamo ....sbagliata. La guerra partigiana è stata descritta da grandi autori (in primis Fenoglio) ma quasi sempre.....dall'altra parte. Qui invece Mazzantini ricostruisce quei tempi dal punto di vista di adolescenti idealisti di quell'epoca, che fanno del mito dell'onore e dell'amor di patria una ragione di vita (e di morte) e il titolo del libro è più che mai appropriato. Lo stile è sobrio, non ci sono voli pindarici, eroismi, crudeltà descritte con enfasi, ma solo la cronaca di fatti reali e la descrizione degli stati d'animo di giovani del tutto appartenenti alla normalità. Il libro ha anche, a mio avviso, un grande valore storico e di descrizione della realtà del tempo senza indulgere a facile retorica. Quello che però mi ha più colpito è il valore letterario dell'opera; qui, a mio modestissimo avviso, samo davanti ad una grande opera, probabilmente un capolavoro, scritto da un autore, non famosissimo (almeno per quello che è di mia conoscenza) ma senz'altro all'altezza dei grandi autori del suo tempo (Bassani, Berto, Fenoglio, Buzzati per citare i primo che mi vengono alla mente).
Veramente un 'opera che merita di essere conosciuta da tutti.