Dettagli Recensione
Viaggio esplorativo
Ho trovato Wölfelìn per caso, in una libreria ad Asti. Dapprima mi ha colpita la copertina. C’era un simbolo strano a forma di T rovesciata, una specie di bestia con occhi ipnotici, che poi ho scoperto essere un Mjolnir, il martello del dio del tuono germanico. Sullo sfondo una cartina antichizzata, il fiume Olona tra le città di Mediolano (l’antico nome di Milano) e Varisio (Varese? mi chiedo), nel retro c’è Ast, la mia città… mi convinco ad aprirlo.
Trovo la cartina completa, con le zone della Lombardia e del Piemonte a est e ovest del Ticino; è una riproduzione di un documento del 1457, dell’archivio storico di Chieri, leggo all’interno.
Tutto inizia nel 1176 con la battaglia di Legnano, quella dove l’imperatore tedesco Barbarossa viene sconfitto dalla potente lega lombarda. Da allora il potere dei comuni si afferma, nuova forza emergente tra i giochi di potere di Chiesa e Impero…
Affascinata dall’atmosfera che fin da principio il libro mi comunica, e curiosa di vedere se si parla effettivamente della mia città e come, decido di comprarlo.
Non me ne sono pentita! Non voglio anticipare niente, se non che racconta di una fuga che diventa scoperta di un mondo. Ha un bel ritmo ed è illuminante, è curato e dettagliato nella ricostruzione storica. Il giovane protagonista mi pareva magari un po’ troppo perfetto all’inizio, ma poi per fortuna ha rivelato debolezze e imperfezioni, diventando decisamente più umano e interessante. Le descrizioni delle città, la loro architettura e la vita sociale, quelle mi hanno particolarmente affascinata. E poi le vicende si sono spostate tra Asti e Chieri, e mi ha fatto molto piacere viverle da dentro una storia di secoli fa.