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Nelle terre del Mercatino di Natale, 150 anni fa
Un romanzo epistolare atipico rispetto a quelli letti finora, che si caratterizzavano per la corrispondenza del tipo ti scrivo-mi rispondi.
Qui le lettere sono suddivise in blocchi di invii da parte di una stessa persona verso un'altra, e viceversa, senza avere "risposte" immediate tra i due. Si intuiscono le risposte mancanti tra le righe delle nuove lettere di chi scrive.
Il romanzo è suddiviso in due parti: prima della guerra e durante la stessa. Cambiano quindi i toni e i caratteri dei protagonisti, che vengono molto segnati da questo evento.
Nella prima parte abbiamo la protagonista, Leopoldina, che principalmente narra alla madre una serie di fatti quotidiani, nella seconda abbiamo il distacco del marito Fedrigo dalla moglie Leopoldina, e la corrispondenza tra i due.
Tutti i protagonisti, anche quelli marginali, sono ben delineati, la scrittura è molto semplice e chiara, le lettere (direi "missive", visto il periodo) sono cariche di vita di tutti i giorni come anche di eventi eccezionali.
Lo stile è "antico" quanto basta per non risultare difficile da leggere oggi, ma attendibile per quei tempi.
Interessante il personaggio di Fedrigo, che va in guerra senza fare mai la guerra, volendo farla ma sperando vivamente di non farla. Un approccio del tipo: vorrei-non vorrei. D'altra parte lui non è un combattente di professione e quindi vive questa esperienza con gli occhi di chi, nella vita di tutti i giorni, fa il nobile senza soldi e si occupa della famiglia come impegno principale.
Una frase su tutte che indica il suo carattere: "Non ho avuto il coraggio di sparargli. Come si fa ad ammazzare uno che ha prurito sotto il collo?".
Stupendo!! :))
Nel libro sono anche presenti parti non epistolari che spiegano i fatti storici che avvengono, senza quindi che questi subiscano il filtro dei protagonisti. Queste parti sono ben inserite, utili al contesto, ma mai pesanti. Forniscono una quantità di informazioni che comunque a ben leggere possono soddisfare un lettore molto più attento alla parte storica che non a quella romanzata.
Mi ha fatto stranissimo leggere di posti che conosco molto bene, vicino casa, che vedo regolarmente, e immaginarmeli immersi nella vita di quel tempo.
Alcune note: gli Schutzen, in tutto l'Alto Adige, esistono ancora, e.... a quei tempi la posta funzionava meglio di oggi!!!
Per chi volesse vedere il Bloshof (ora abbazia), la foto al link:
http://eppan.travel/en/highlights/sights/churches/abbey-church-mariengarten/