Dettagli Recensione
Il tu maschile e la responsabilità
Il tu maschile, una responsabilità da assecondare perché così vuole il Verbo.
Siamo nel deserto e le donne ringraziano, anche solo con gli occhi, quella mano invisibile che traccia segni sul monte Sinai.
Uno spaccato di "storia di genere" fin dalle origini. Qui la grammatica ebraica è una soluzione netta per il maschile e il femminile, all'interno di una lingua non ancora corrotta.Una soluzione per un mondo che non deve confondersi. Unico monito:tenere dritta la via, guardare in alto, interiorizzare le leggi, perché sono le Leggi giuste e non vanno discusse.Perché la modernità non è solo cambiamento e ribellione. Perché oggi, come all'origine della storia dell'umanità, la rivoluzione si attua anche, e forse, con il ritorno alla tradizione. Quella in cui ci si riconosce al di là di credi e tendenze. Nella tradizione della lingua ebraica e in nessun' altra lingua è presente la differenziazione tra il tu maschile e il tu femminile.
E' una scoperta, un regalo dello scrittore, che ci pone di fronte ad una riflessione: l'omologazione linguistica è anche sociale, politica e morale. Invece la differenza è il segno. La differenza è la salvezza. E' nel differire la ricchezza e la forza, non dissociata dalla condivisione. Basta riconoscere l'alterità per segnare ambiti di vicendevole soccorso.
Il Verbo disse Tu riferendosi al maschile e l'uomo compì la sua storia, mentre il tu femminile continuava a compiere la propria.