Dettagli Recensione
Quanto è dura la scalata
Ritengo che recensire Q sia un'operazione complessa quasi quanto la sua lettura.
Procediamo per gradi: col senno di poi, ho maturato due convinzioni, ossia che prima di abbandonarsi tra le braccia di un romanzo di tal fatta, sia necessario rispolverare qualche reminiscenza storica e riappropriarsi degli eventi caratterizzanti il XVI sec., periodo animato sul piano politico e religioso, in secondo luogo penso sia raccomandabile appartenere ad un pubblico avvezzo ad aggredire stili letterari elaborati e segnati da un grado di comprensione non immediato.
Questa premessa è d'obbligo in quanto, come tutte le scalate per conquistare le vette, la buona riuscita è figlia di una adeguata preparazione.
E' innegabile che la lettura sia alquanto disagevole sia per lo stile adottato dal collettivo di autori sia per la molteplicità dei personaggi.
Anche se hanno cercato di uniformarsi il più possibile, le diverse penne hanno lasciato tratti alquanto diversi tra loro, creando una stratificazione stilistica paragonabile a quella di un terreno in cui si passa da parti più tenere e penetrabili a parti ruvide, solide e pressoché insondabili.
Questa constatazione non vuole comunque sminuire il gran lavoro sotteso alla stesura del romanzo e la buona qualità letteraria di cui brilla, capace di mettere in scena un secolo così lontano e poco esplorato, ammantandolo di veridicità di espressioni e immagini.
L'excursus temporale narrato è discretamente lungo e vasto il panorama europeo ritratto, abbracciando tutte le vicende salienti degli anni della Riforma protestante, incrociando le voci e le sorti di personaggi realmente esistiti con altri di pura fantasia. Viene fotografato un secolo dilaniato da lotte intestine tra i principi ed i re, tra la Chiesa di Roma e i nuovi sovvertitori dell'ordine religioso, senza tralasciare le banche e il monopolio economico; guerre, faide, intrighi, complotti, corruzione, fame di potere, lucro,vendette.
Questo è il cuore pulsante di Q.
Un mondo lontanissimo dal nostro all'apparenza, ma ai fatti così vicino da rispecchiarcisi.
Il messaggio degli autori si innalza forte e prorompente da queste pagine, spogliandosi da ipocrisie, buonismi e interpretazioni faziose, pronto a condannare i colpevoli e a mettere in luce il marciume, di qualunque natura esso sia, politico, religioso o sociale.
Argomenti imperituri, che la storia ci racconta da sempre e che sembrano continuare a convivere con l'umanità, adeguandosi ai tempi come dei camaleonti ma invariati nella sostanza.
Un romanzo originale, impegnativo, sostanzioso, da affrontare con le dovute cautele, ma in grado di traghettare il lettore a spasso per i vicoli più bui e meno pubblicizzati del passato.
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Commenti
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:) anche a me e' piaciuto il riferimento geologico
prima o poi ce la faro' a terminarlo.... Sigh :(
io ho preso una bella rincorsa e l'ho letto tutto d'un fiato :-)))))))
@granny : grazie granny! allora ho un futuro come "sbrogliatrice di matasse" :-)))))))
La tua recensione mi fu molto utile per decidere una volta per tutte di affrontare il colosso Q :-))))
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Ho particolarmente apprezzato il paragone "geologico" dello stile di scrittura...
Deformazione professionale! HAHAHAHAHAAHAHAHHAA!!!
:)))))))