Dettagli Recensione
Un inferno per nazisti con l'anima...
Il romanzo di Martino Ciano è un viaggio negli inferni dell'anima. Prende le mosse alla fine della seconda guerra mondiale, in un campo di concentramento. Un ufficiale nazista, uno di quelli che ancora credono di poter vincere, uccide con un colpo in testa due ebrei. Ne hanno uccisi milioni, ma lui per quei due si pianta nel cuore una spina, che inizia a camminare. Nella Berlino ridotta a brandelli del 1945 incontra una donna e un ufficiale di quelli che non ci credono più. Ma lui continua a credere... poi si passa a Colonia, 1962. L'ex nazista ha fatto i soldi, ha una moglie e una figlia, e un'amante. E una collezione di demoni che lo trascinano in incubi di rara vividezza. La narrazione volutamente ondivaga di Ciano ci porta a spasso per questi incubi, nell'anima dilaniata del criminale nazista. Quasi uno spettacolo teatrale, che con l'allestimento giusto avrebbe un che di shakespeareiano... oppure un film per palati fini, di quelli che i cinema a caccia di blockbuster fuggono come la peste... a tratti il romanzo ricorda il Canto di Natale di Dickens, ma alla fine queste Danze del tempo poggiano sui loro piedi, che lasciano impronte indelebili sul fango di un secolo maledetto...