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homo homini lupus
Valerio Evangelisti, conosciuto soprattutto per il ciclo di romanzi dell'inquisitore Nicolas Eymerich, prendendo spunto da fatti reali e personaggi realmente esistiti, ci introduce con questo libro nella vita dissoluta e feroce dei famosi “Fratelli della Costa”, i filibustieri e bucanieri che per secoli imperversarono il Mar dei Caraibi depredando e uccidendo.
Non mancheranno quindi, scontri armati, arrembaggi, saccheggi, tranelli e spargimenti di sangue. Gli episodi sono spesso brevi, poche pagine, ma non riescono a coinvolgere pienamente il lettore.
Il protagonista, un ex-gesuita, arruolato a forza nella filibusta, col procedere del romanzo diventa una figura negativa che attira sempre più la mia antipatia e in cui è difficile immedesimarsi. Questa sua metamorfosi, voluta dallo scrittore per portare probabilmente il lettore a una seria riflessione sulla domanda “homo homini lupus?” (l'uomo è un lupo per l'uomo?) appare un po' troppo forzata. L'intero romanzo è condito in maniera eccessiva da ripetute scene di violenza e di crudeltá, i personaggi, tranne pochissimi casi non sono ben caratterizzati.
E' un libro che si lascia leggere, forse più realistico per certi versi di altri racconti romanzati, ma Emilio Salgari che con i suoi romanzi d'avventura, ha accompagnato tante ore di lettura della mia giovinezza vince sicuramente il confronto.
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