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Il cimitero di Praga: ironica perfidia
Eco ci regala ancora un'opera di magistrale bravura in cui vediamo in successione i principali complotti della storia ottocentesca. Lo scrittore ci trascina nel "dietro le quinte" delle vicende storiche rivelandoci gli aspetti caratteriali più oscuri di personaggi che conosciamo (o meglio, crediamo di conoscere) bene. Ne "Il Cimitero di Praga" Eco crea un personaggio memorabile, che ispira un certo disprezzo nel lettore, il quale tra intrighi occulti, cadaveri, ecclesiastici peccatori e falsificazione viene attirato inesorabilmente in un mondo di menzogne e opportunismo che svela la storia non raccontata. Simone Simonini, l'apparente incarnazione del male, perfido, antisemita, ma nello stesso tempo astuto ed intelligente, perché quando come nel suo caso si passa da un servizio segreto all'altro, non si può far altro che ammirare l'adattabilità del personaggio. La storia avvinghia il lettore e lo trascina alla fine, senza permettergli di alzare lo sguardo e di analizzare in maniera critica l'opera. Nonostante il Lettore veda Simonini come l'incarnazione del male, non può fare a meno di ammirarlo e stupirsi di come siano stati pianificate molte delle cospirazioni moderne. Ma Eco non si limita a raccontare una storia, bensì spinge il lettore a riflettere e a svelargli una semplice verità: le cospirazioni sono tutte uguali. E dopo aver appreso più di 500 pagine di aneddoti, curiosità, e pensieri intrisi di odio, al lettore resta il ricordo di ciò che si è appena letto e si prova l'impulso irrefrenabili di ricominciare da capo e immergersi di nuovo nella VERA storia. Indubbiamente il libro è abbastanza pesante, soprattutto nelle prime 100 pagine, a causa della sua erudizione che a tratti blocca la narrazione. Ma ciò viene compensato dall'ironia dello scrittore che anche in un personaggio come quello di Simonini riesce a far emergere un lato grottesco. Certamente questa recensione è riduttiva fatto per cui consiglio vivamente la lettura dell'ultimo romanzo di Eco sempre che il lettore sia disposto a dubitare del ritratto spesso idilliaco che si era fatto di personaggi, che invece, non si conoscono, se non superficialmente. E attenti, Simonini potrebbe esistere veramente. Consigliatissimo.