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La morte di Nievo
Non bisogna prendere il libro di Eco per un saggio di storia. La storia è un'altra cosa. Monete d'oro dalla Massoneria inglese a Garibaldi non arrivarono. Non avrebbe potuto trasportarle da Talamone a Palermo, soprattutto quando i carretti presi a nolo servirono per la "beffa" di Orsini verso Corleone e i garibaldini rimasero a piedi. Arrivato a Palermo non avrebbe potuto cambiarle in banca, perché le monete d'oro non avevano corso legale nel Regno delle Due Sicilie, non potevano essere cambiate in uno sportello bancario, ma solo privatamente da orafi e da cambiavalute. Il Banco a Palermo rimase chiuso per i privati dal 26 maggio al 25 giugno 1860 e nessun privato potette accedere al suo conto corrente. Dove abrebbero preso, i cambiavalute, tanti ducati per cambiare 10mila monete d'oro? (Valore 3 milioni di lire). Il permesso d'imbarco a Nievo e ai funzionari della vice Intendenza garibaldina era stato firmato da Cibo Ottone, che era Comandante delle Forze piemontesi in Sicilia: quindi il viaggio era noto a tutti. Nievo portava le carte e i resoconti della gestione dell'esercito garibaldino in Sicilia, così come gli era stato ordinato da Giovanni Acerbi, Intendente Generale dei Garibaldini, con sede a Napoli.
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Credo che Eco conosca molto, molto bene gli eventi ufficiali,il romanzo è incentrato sull'individuazione delle forze occulte che potrebbero aver influito sulla storia ufficiale.Siamo poi così sicuri che la storia sui testi scolastici sia poi così attendibile?Io credo proprio di no!