Dettagli Recensione
Il mercante di Venezia
Siamo a Venezia nel 1508, allorché un gruppo di ebrei in fuga da Treviso, approda in laguna alla ricerca di un luogo sicuro in cui vivere stabilmente.
Nella Serenissima il commercio prospera, la nobiltà lagunare si abbandona ad una vita divisa tra intrighi politici e piaceri sfrenati, si respira ancora una certa tolleranza nei confronti del popolo ebraico, almeno finché anche i veneziani non dovranno adeguarsi alle posizioni assunte dalla Chiesa di Roma, giungendo a ritirare l'iniziale ospitalità loro concessa.
In questo contesto, Calimani dipana la storia della famiglia Conegliano, un nucleo numeroso che tenta di rimanere unito, nonostante le avversità e i cambiamenti socio-politici di cui sarà testimone nell'arco temporale di cui si narra.
L'opera non convince né per l'intreccio romanzesco né per la ricostruzione storica.
Da un autore avente fama di buon saggista e storico, ci si aspetterebbe di immergersi in un affresco dell'epoca nitido, ricco di particolari e di colore; purtroppo ciò non avviene, in quanto si percepisce che vi è sotteso un lavoro di ricerca storica e bibliografica, ma il tutto non riesce ad emergere e l'ambientazione rimane grigia e sfumata durante l'intera narrazione. Le immagini di Venezia sono rapide e fugaci , così come la citazione di alcuni eventi lagunari, ad esempio l'istituzione del Ghetto ebraico, lasciando al lettore una sensazione di incompiutezza e di carenza di informazioni adeguate.
Tuttavia l'aspetto meno riuscito, rimane la costruzione della trama; non decolla, non coinvolge, langue d'azione e di vivacità, così come la galleria di personaggi, descritti nelle abitudini e stili di vita dell'epoca, ma destinati a rimanere figure scialbe.
Dispiace bocciare l'opera di un professore come Calimani, ma ritengo che l'autore non sia riuscito nel suo intento.
Indicazioni utili
- sì
- no
Commenti
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |
Ordina
|
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |