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Il "trait d'union" che non conoscevamo...
Tra il 1860 e il 1900 importanti avvenimenti condizionano i destini dell'Italia nascente e di tutta Europa.
Chi se non Eco poteva riuscire a trovare un personaggio (o forse due...no no in realta' forse uno solo!!) che potesse in modo credibile collegare gli avvenimenti e i complotti che dallo sbarco dei Mille a Marsala si avvicenderanno nei decenni coinvolgendo illustri nomi come Ippolito Nievo e il generale Dreyfuss, sette sataniche e correnti antisemitiche che generereanno i piu' grandi orrori del secolo successivo?
Nessuno, appunto tranne l'autore.
La vicenda inizia con la brillante ascesa nell'attivita' di falsario di atti notarili da parte del protagonista capitan Simonini, losco individuo che odia allo stesso modo ebrei e donne, e ama le pietanze raffinate e le trame piu' sordide per accrescere il proprio patrimonio, suscitando un comprensibile crescente disgusto nel lettore.
Il losco personaggio, affetto da una improvvisa amnesia, e' costretto a trascrivere gli episodi salienti della sua avventurosa esistenza di codardo per cercare di venire a capo dell'intrigo in cui si e' imbattuto, e comprendere anche se e' davvero minacciato dal misterioso abate Dalla Piccola, altro bell'elemento quanto a virtuosismo e moralita'.
I misteri si infittiscono, le morti violente pure, e la storia scrive le pagine piu' importanti che segneranno i destini italiani ed europei.
Progetto ambiziosissimo quasi impossibile da realizzare dicevamo, ma riuscito grazie alla cultura immensa appannaggio dell'autore. Certo non e' tutto digeribile come una mentina di zucchero e qua e la' la pesantezza del tomo porta a scoraggiare anche il lettore animato dalle migliori intenzioni e dotato altresi' di un tempo libero ormai merce sempre piu' preziosa.