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Auschwitz è di tutti
"L'esperienza che ho attraversato ha cambiato di molto il mio carattere, minando la mia volontà, una volta ferrea, e riuscendo a farmi perdere il mio ottimismo e la fiducia nel prossimo. Ho ancora visibile sull'avambraccio sinistro il numero che mi hanno impresso, che rimane a testimonianza di ciò che sono stata costretta a subire. Non ho mai cercato di nascondere questo tatuaggio, ho sempre pensato che la vergogna di averci marchiato doveva ricadere su chi ce l'aveva imposto." Così si conclude questo terribile diario di Marta Ascoli, deportata ed internata nel 1944 ad Auschwitz-Birkenau, dal quale è stata liberata dagli alleati nel 1945 ormai in fin di vita. Tanto si è scritto sull'Olocausto e tanto ancora si scriverà, e questo è un bene, che questa pagina atroce della storia dell'umanità resti viva nelle menti di ciascuno di noi affinchè niente di tutto questo possa mai ripetersi. Tanto si è scritto dicevo ed il documento biografico di uno dei sopravvissuti non può che colpire al cuore un lettore sensibile. Le condizioni cui fu sottoposta la signora Ascoli, allora diciottenne, furono mostruose e solo un'incredibile forza d'animo, le permise di sopravvivere all'inferno che furono i campi di sterminio nazisti, Auschwitz su tutti.
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Comunque grazie, è un argomento che interessa particolarmente anche a me infatti sono piuttosto attento a ciò che recensisci.
A presto.
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