Dettagli Recensione
L'invenzione della chimera.
Dell'anarchico Mikhail Bakunin non si ricorda altro che il nome.
Triste destino per un uomo che, sulle tracce di Max Stirner, aveva idealizzato un cambio radicale della società ocidentale.
Bacchelli, che in questo romanzo risulta dotato di stile affatto banale ma datato, ne mette in luce le contraddizioni.
Nette, vive, talvolta esilaranti.
Spiace che questo libro sia spesso esibito come oggetto di scambio nei mercatini dei navigli...
In verità, pur non assurgendo alle vette dell'opera più celebre di Bacchelli, "Il diavolo a Pontelungo" ebbe molta fortuna in terra d'Inghilterra, d'Olanda e, ovviamente, di Germania.
Doveva essere un racconto breve, ma l'autore si lasciò trascinare dall'aneddotica fino a risultare, per qualcuno, addirittura "biografico".
Ma un accento satirico profondo pervade tutto il narrato con esiti talvolta esilaranti.
Decisamente un testo da rivalutare.