Dettagli Recensione
una nuova avventura...
Quando ho visto in libreria questo romanzo sono rimasta perplessa. Eppure, l'ho acquistato comunque curiosa di vedere come l'autore se la sarebbe cavata con un periodo storico e con tematiche completamente differenti da quelle del mondo romano a cui mi ero abituata. Mano a mano che procedevo nella lettura, però mi sono ricreduta. Credo sia una delle opere più belle di Guido Cervo non solo per il modo in cui viene affrontata la disfatta di Caporetto ma anche anche per lo stile e il paziente lavoro di ricerca che si intravede nel romanzo. La grande storia fa da sfondo alle piccole storie di Erminia, di Tarcisio, della piccola Anita e di tutti gli altri uomini e donne disperati in fuga verso i ponti della Delizia.
Anche lo stile è particolare: la scelta di far parlare i persoanggi nel loro dialetto d'origine tradisce la volontà di rendere più chiaro cosa siginificasse la difficoltà di comprensione tra italiani stessi. Con questo tocco di verismo, l'utore spinge a riflettere sulla "necessità" di una guerra non voluta dalla popolazione, ma subìta e di cui l'Italia finge di non accorgersene fino alla tragedia di Caporetto.
Da leggere assolutamente.