Dettagli Recensione
Storia vera
Un uomo racconta ad un giornalista la sua seconda guerra mondiale, vissuta nei panni prima di un ragazzino poi di un giovane partigiano.
La prima parte del libro non mi ha particolarmente appassionato, il giovanissimo Aimone Canape va in Germania per imparare il mestiere di Maitre d'albergo ma , complice la straordinaria somiglianza fisica con il figlio defunto di una ricca nobildonna tedesca , più che lavorare farà la bella vita e quasi non si accorgerà di quello che nel frattempo sta crescendo all'interno della società tedesca. Non capirà quanto sono pericolose l'ascesa al potere di Hitler e le sue teorie sulla purezza della razza ariana, quasi che la sua vita in mezzo al lusso piuttosto che alla gente comune lo allontanasse dalla realtà delle cose. Una realtà terribile che scoprirà al rientro in Italia a guerra già scoppiata, sarà prima renitente alla leva poi perseguitato dai tedeschi infine partigiano.
La seconda parte del romanzo ha decisamente un altro ritmo ed un'altra impronta , molto più interessante anche se devo dire che non sono mai riuscito ad affezionarmi particolarmente al personaggio di Aimone pur in tutte le sue vicissitudini. Troppo distaccato e tanto rocambolescamente fortunato in un contesto dove ogni gesto segnava un destino.