L'amore è un difetto meraviglioso
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L'amore e la Scienza ...
Ho sentito recensioni quasi tutte positive su questo libro tanto che anch'io mi son fatta trascinare dall'entusiasmo in generale e l'ho letto in appena due serate.
La storia è simpatica perché il suo protagonista Don Tillman è davvero fuori dai soliti cliché.
E' uno scienziato genetista ed ha un modo di affrontare la vita tutto particolare, in un modo che oserei dire con un approccio scientifico. Tanto che decide di cercare moglie attraverso questo sistema scientifico, fa infatti compilare un questionario alle probabili candidate con le più disparate domande.
Fino a quando incontra Rosie , la donna che sconvolgerà la sua vita e soprattutto il suo modo di affrontare la vita. Rosie infatti è tutto l'opposto di quello che Don pensa sia indispensabile che abbia la sua ipotetica partner. E' ritardataria, disorganizzata e fa la barista .
Vien da sorridere mentre si legge la storia, proprio perché Don sembra un uomo con un'intelligenza sopra la media ma talmente impacciato con le donne e con il mondo vero da risultare simpatico ,oltre che un imbranato fatto e finito.
Ma vuotiamo il sacco dall'altra parte .
Un uomo come Don Tillman sorprende per l'entusiasmo e per l'approccio scientifico in cui si butta a capofitto nelle circostanze, ma a me verrebbero i brividi ad avere a che fare con un uomo così.
Non sono d'accordo nel dire che questo libro è il solito romanzo rosa estivo, perché a mio modo di vedere è anche qualcosina in più.
Ma nonostante questo non sono nemmeno d'accordo con i pareri entusiastici di altri lettori.
E' un bel libro su questo non ci piove, che racconta una bella storia , con due personaggi diversi fra loro ma che nonostante le differenze imparano ad amarsi e soprattutto ad accettarsi l'un l'altro così come sono.
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DON TILLMAN MI PIACI UN SACCO!
Non mi dilungo a riassumere brevemente qualche stralcio di trama, in quanto già ampiamente esaurito dalle recensioni precedenti.
Mi soffermo sulle sensazioni trasmesse.
Il personaggio “Don Tillman” è estremamente forte, nel gergo televisivo sarebbe un’immagine di quelle che bucano lo schermo. Apparentemente indifeso, ispira tenerezza;l suo essere “strano” agli occhi del mondo, è stato fonte di numerose riflessioni scaturite anche dal fatto che ho appena terminato la lettura, riferita ad un altro “strano” realmente esistito, non così fortunato, come il protagonista di questo libro (chissà se l’idea, lo scrittore, l’ha tratta proprio dalla storia di Sidis?).
Capace l’autore a descrivere minuziosamente il personaggio, le sue numerose manie, i dialoghi che hanno strappato più di qualche sorriso, il suo aspetto fisico.
Sicuramente Don è una persona buona. Interessante è seguire il percorso tracciato dall’autore, per questo personaggio, che sembra senza speranza, chiuso all’interno del proprio mondo, fatto di automatismi e regole inflessibili che scandiscono le giornate; con un’intelligenza superiore alla media, professore universitario di genetica, ma apparentemente incapace ad instaurare ed intrattenere e conservare, rapporti con il prossimo. Esilaranti sono stralci di conversazione, pensieri, osservazioni della realtà da parte di Tillman, soprattutto nella prima metà del libro. Come non mancano riflessioni dal sapore dolce-amaro tipo:
“ Sii te stesso Don. Se lei non ti vuole per quello che sei, allora non è la persona adatta a te.”
”Ritengo altamente improbabile che una donna mi accetti per quello che sono.”
Da qui l’esigenza di stilare un questionario per trovare moglie, essendo alla soglia dei quarant’anni. L’idea di fondo è buona, in quanto lo scopo del questionario sarebbe quella di “escludere tutte le donne che danno peso alle apparenze”. La totale incongruità con la pratica, Don la sperimenta sulla propria pelle.
…E poi l’incontro con Rose, persona assolutamente incompatibile, secondo gli standard di Don, a diventare compagna di vita.
Perché Don Tillman mi ha conquistata? Perché è una persona pulita, diretta. Nessun tranello, nessuna maschera, lui ha il coraggio di essere ciò che è. Ma va anche oltre, per amore, nonostante sia erroneamente convinto di non provare tale sentimento, riesce a sconvolgere la sua quotidianità, il suo organizzare meticolosamente il tempo, l’alimentazione, il lavoro, il proprio aspetto fisico, l’approccio con il prossimo.
Prendendo coscienza di sé in modo ammirabile: “ Oggi credo che tutti i miei problemi siano ascrivibili al fatto che il mio cervello è strutturato diversamente rispetto a quello della maggioranza degli esseri umani. Tutti i sintomi psichici erano un risultato di questo fatto, non di una malattia nascosta”.
“L’amore è un potente sentimento rivolto ad un’altra persona, che spesso sfugge alle regole della logica….. I miei sentimenti per lei non potevano essere spiegati dalla logica”.
Quindi ripeto la domanda: Perché Don Tillman mi ha conquistata? Perché è un personaggio da fiaba.
La sua capacità di reazione, alla fine, a ciò che il destino ha in serbo per lui, è superiore a quella di qualsiasi persona alla quale, non sono riscontrati problemi relazionali.
Questa diventa l’arma a doppio taglio della storia, quanto il personaggio può risultare credibile? Moltissimo nell’immaginario, nel desiderio di un lieto fine, rarissimo nella vita reale.
Perfetto per chi ama sognare, magari meno adatto a chi ama storie più realistiche.
Ma cosa importa! In fondo, in fondo tutti apprezziamo, almeno qualche volta, una buona favola ricca di spunti di riflessione con la fine classica del : ….”e vissero tutti felici e contenti.”
Sarei proprio curiosa di vederne una bella trasposizione cinematografica, fermo restando che il personaggio di Don dovrebbe essere impersonato da un clone di Gregory Peck!!!
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Testa o cuore?
Ricerca della perfezione, tentativo di ricondurre tutto alla razionalità, approccio scientifico alla realtà e agli altri: caro don Tillman, tu mi rubi l'identità.
Il protagonista sembra un ironico rimando all'inetto di sveviana memoria, incapace di rapportarsi a un mondo che non comprende e che non lo comprende. Il suo mondo è invece dominato dalla scienza, che pervade anche i sentimenti e le relazioni sociali, al punto che don Tillman stila il "Progetto Moglie", un test in 16 domande atto a trovare la donna perfetta.
Scoperta numero 1: la donna perfetta (così come l'uomo perfetto) non esiste.
Scoperta numero 2: l'amore non cerca la perfezione, la crea.
Perchè la perfezione non è da cercare nella natura di una persona, ma nell'essenza di un sentimeno capace di rendere perfetta l'imperfezione. Ed è questo ciò che accade al protagonista quando incontra Rosie, la donna più sbagliata che esista e colei che gli insegnerà a conoscere il mondo. Un mondo imperfetto come gli uomini che lo abitano e che non può essere indagato e conosciuto solo con la razionalità. Testa o cuore? Questo il dubbio che Rosie instilla in don Tillman e che ogni giorno molti di noi si trovano ad affrontare. Il risultato? "Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce."
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Non sempre quello che si cerca è quello che si vuo
Un libro davvero insolito che mi ha subito incuriosita.
Don è un professore di genetica con una personalità del tutto particolare. E' maniaco dell'organizzazione, ha difficoltà con i rapporti sociale e non è in grado di provare emozioni. Dopo vari fallimenti sentimentali ( mai cominciati perchè tutti interrotti al primo appuntamento), decide di dedicarsi al progetto MOGLIE.
Don ha 39 anni e per trovare la compagna della sua vita decide di creare un questionario per valutare le varie candidate e non perdere tempo con quelle non adatte a lui. Per un uomo così particolare non ci si può aspettare altro che un questionario che rispecchi la sua personalità.
Nella sua vita arriverà Rosie, che metterà in dubbio tutte le sue certezze.
Come dicevo nel titolo, non sempre quello che cerchiamo è quello che realmente vogliamo!
Vi divertirete nel seguire le avventure di Don.
Lo consiglio!
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l'amore è un progetto meraviglioso
Con questo delizioso romanzo, Graeme Simsion serve l’insolita ricetta di un piacevole pomeriggio all’insegna di ingredienti letterari davvero variegati.
Don Tillman, ricercatore e professore di genetica all’università di Melbourne cerca moglie. E per un seguace del pragmatismo e del metodo scientifico come lui, quale modo migliore se non utilizzare un questionario per depennare le candidate “inadatte”. Peccato che il questionario sia fin troppo efficace e ponga Don davanti all’inspiegabile motivo dei ripetuti fallimenti del Progetto Moglie. Fino a quando una donna, la più inadatta ma “la più bella del mondo”, Rosie incrocia la sua strada per un mirabile malinteso.
Da quel momento la vita di Don si arricchisce di sapori e colori a lui totalmente nuovi, che lo trascineranno in un viaggio alla scoperta di se stesso e del mondo da un punto di vista che non aveva mai considerato… con effetti esilaranti.
Arrivata per caso a scoprire questo romanzo, l’ho trovato fin dall’inizio un ottimo compagno del mio tempo libero. Senza mai eccedere in mielosità la storia, comunque romantica, alterna momenti spassosi a sottili spunti di riflessione sulla vita e su alcuni temi attuali, come il rapporto moglie-marito in una coppia aperta, la perdita di un caro, il rapporto problematico con un genitore.
A guidarci in questo percorso sono personaggi unici, ma mai troppo irreali grazie ai dialoghi verosimili a cui famosissime sit-com come The Big Bang Theory ora ma anche la più datata Friends, soprattutto per i momenti di pura comicità, hanno preparato la strada. Le numerose sfaccettature dei personaggi e la grande abilità dell’autore di evocare immagini (come giustamente ci si aspetta da un bravo sceneggiatore), rendono questo romanzo un ottimo progetto per un pomeriggio di lettura…ovviamente in attesa del film!
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Il difetto che ci rende umani
Non sarà proprio il "caso letterario del 2013", come riportato nella fascetta gialla, ma è senza dubbio in libro insolito, fresco, frizzante e divertente. Insolito, perché la storia è considerata dal punto di vista del protagonista che è un uomo (strano per un romanzo "sentimentale"), fresco e frizzante perché non è per niente mieloso (anzi, non c'è una scena particolarmente appassionata, seppur assistiamo man mano allo sbocciare del sentimento che supererà poi il pragmatismo e le manie ), divertente perché... come si fa a non simpatizzare con Don, con le sue fisime, le sue paure, i suoi problemi... e poi anche con Rosie, così sincera, dolce e spontanea da riuscire a "sbloccare" senza nessuna forzatura il nostro originalissimo protagonista? Ma anche gli altri protagonisti sono ben indovinati e delineati, come la coppia Gene-Claudia, che rispecchia degnamente tanti cliché del nostro tempo... Alcune scene sono veramente esiliranti, i dialoghi risultano "veri "e per niente noiosi... Insomma, se ne potrebbe benissimo ricavare un piacevole film!
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Se l'amore vero non rientra tra le statistiche
A prescindere della sua presentazione come caso editoriale e del titolo italiano decisamente fuorviante (rispetto all’originario “The Rosie Project” che era proprio azzeccato), questo romanzo ha avuto una lunga gestazione prima di arrivare alla stesura definitiva e sono un po’ incerta se inserirlo in un genere piuttosto che in un altro.
Di sicuro è uno dei libri più romantici e teneri che io abbia letto ultimamente, nonostante la scena con il maggior avvicinamento di pelle tra Don e Rose sia quella che lui chiama semplicemente l’”incidente della mano nella mano”.
Perché qui i sentimenti non passano attraverso la fisicità, anzi, la fisicità e il contatto con gli altri è proprio una delle cose che maggiormente terrorizzano il protagonista, un professore quasi quarantenne, intelligentissimo ma alieno al mondo che lo circonda, con evidenti problemi comportamentali (anche se l’autore, pur descrivendo minuziosamente le sue manie e i suoi sentimenti, evita di specificare il nome del malessere-disagio che lo affligge).
Don sa che c’è “un altro mondo, un’altra vita, vicina ma inaccessibile”, ma nessuno gli ha insegnato come viverla. E fin da piccolo lui si è autodisciplinato per affrontare gli esseri umani “normali”, dandosi regole rigide nella vita di tutti i giorni, mettendo le catene ad ogni eccesso di emozione o sentimento, classificando ogni aspetto di ciò che gli accade intorno secondo un approccio analitico, una comparazione statistica e una soluzione scientifica. Tutto nella sua vita è frutto di studio e di allenamento costante, e persino la ricerca di una moglie “ideale” passa attraverso test e formulari da compilare.
Ma quando le probabilità sembrano tendere allo zero, ci pensa il destino, mettendo sulla sua strada il soggetto meno indicato e più destabilizzante per i suoi progetti riproduttivi-matrimoniali.
In realtà, come gli ha insegnato la sua anziana amica Daphne, con una interessante controargomentazione non proprio scientifica, nel mondo c’è qualcuno per ognuno di noi, e anche Don ha la possibilità di capire che la sua incapacità di provare empatia non è la stessa cosa dell’incapacità di amare, e che l’amore si sottrae a studi e previsioni.
Anche Don, pur con tutte le sue regola, scopre di avere dentro di sé una grande grandissima capacità di amare. In un modo tutto suo, e tuttavia non meno sincero.
Libro dolce, parecchio divertente, di cui consiglio la lettura.
La frase più bella? L’analisi che Don fa a se stesso: “Non ero strutturato per provare amore.”
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Sheldon Cooper cerca moglie!
Uno dei protagonisti della famosa sitcom americana The Big Bang Theory risponde al nome di Sheldon Cooper e si distingue dai suoi tre amici perché oltre al fatto di essere un nerd ha anche seri problemi a rapportarsi con l'essere umano in generale.
Ovviamente tra tutti è il mio preferito, la sua non comprensione delle convenzioni sociali (anche le più banali) lo rendono un adorabile imbranato con un quoziente intellettivo elevatissimo.
Per questo ho adorato "L'amore è un difetto meraviglioso" di Graeme Simsion.
Sorvolando sul titolo smieloso (un difetto dell'editoria made in Italy è proprio quello di storpiare i titoli nelle traduzioni), vi posso assicurare che il libro è davvero divertente e non descrive una, che sia una, scena romantica (cosa che lo rende adatto anche ai maschietti).
Il protagonista è Don, un professore di genetica che insegna presso l'Università di Melbourne e che, dopo aver scoperto e dimostrato scientificamente che gli uomini sposati sono mediamente più felici di quelli single, e che peraltro vivono più a lungo, ha deciso di trovare la sua dolce metà facendo partecipare tutte le donne single che incontra al Progetto Moglie.
È semplice: basta rispondere ad un questionario di sole sedici pagine per escludere tutte le candidate sbagliate e trovare, finalmente, la donna perfetta per lui, una che risponda a criteri rigorosi: deve avere un perfetto indice di massa corporea, non deve fumare né bere, deve saper cucinare e non deve mai arrivare in ritardo o in anticipo.
Il destino porta sulla sua strada Rosie, una donna che ha tutti i difetti che Don non potrebbe sopportare nella sua consorte.
E altri ancora.
Ma anche lei un progetto, e solo Don può aiutarla a portarlo a compimento.
Grazie al Progetto Moglie, ma soprattutto grazie a Rosie, Don scoprirà che la lunghezza dei lobi delle orecchie non è un indicatore affidabile dell’attrazione sessuale, che c’è una ragione per cui non ha avuto mai un secondo appuntamento con una donna e soprattutto che una giacca sportiva giallo catarifrangente, benché si chiami «giacca», non è indicata per entrare in un ristorante elegante.
Lo stile è semplice e si adatta bene al suo protagonista seguendo tutti i ragionamenti contorti e accentuando le reazioni dei poveri sventurati che entrano in contatto con lui.
"L'amore è un difetto meraviglioso" è veramente un romanzo divertente: Don è fobico, nevrotico, disadattato, ma anche ingenuo ed essenzialmente buono. E' la trasposizione letteraria di Sheldon in tutto e per tutto e se amate il personaggio della sitcom non potrete non amare lui.
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L'amore è un difetto meraviglioso
Ho comprato questo libro come sempre consigliata dalla commessa della libreria dove mi servo, quando non ho un idea precisa lei ha sempre un’ottima soluzione per me.
Personaggio davvero strano questo Don, ha deciso di sposarsi, ormai a 39 anni è arrivato il momento, non resta che trovare una buona candidata. Parte così il progetto moglie sulla base di un questionario molto dettagliato , con tre risposte sbagliate sei già fuori dal gioco , le domande base sono : fumi ? Sei vegana ? bevi ? …. E poi ci vuole una buona cultura, in fondo lui è un docente universitario altrimenti su cosa si confronterebbero ? La sua candidata deve avere una buona base culturale.
Con l’aiuto del suo migliore amico e della moglie Claudia prende il via il progetto.
Ma si sa spesso i progetti non vanno in porto, le donne che incontra sono frivole, fumano bevano non mangiano carne, insomma sembra impossibile trovare una buona moglie .
Fa capolino nella sua programmata vita Rosie, di certo non corrisponde ai suoi parametri , anzi ,Rosie è tutto l’opposto di quello che lui cerca , e in più per aiutarla nella ricerca del padre sconvolge anche tutta la sua routine. Ma tutti i mali non vengon per nuocere e forse a Don un po’ di quel bellissimo disordine non può far altro che bene per entrare finalmente in un mondo che lui non conosce : quello reale !!
Il libro è scritto bene, tenendo conto che è un'opera prima in alcuni passaggi , soprattutto all’inizio ho fatto fatica a calarmi nel personaggio ma poi via via che la lettura proseguiva diventava sempre più scorrevole e ci sono dei momenti davvero esilaranti, come la scena dello scheletro , ho riso tantissimo.
Lo stile è molto visivo, mentre leggi riesci ad immaginarti benissimo quello che accade, riesci a vedere i personaggi e l’ambiente in cui si svolge la scena e questo particolare mi ha particolarmente colpito.
Di certo non lo reputo un caso editoriale ma la lettura la consiglio, così per distrarsi un po’ e farsi due risate che non fanno mai male !
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Mitico Don!
Che straordinario protagonista! Don,un professore universitario di genetica alla ricerca di una moglie perfetta, è davvero un personaggio a tratti fastidioso e irritante,a tratti commovente e spassoso come pochi. Si coglie molto bene l'abilità di sceneggiatore dell'autore: i dialoghi sono ben costruiti e i personaggi originali e adattissimi a una versione cinematografica. Pur essendo per certi versi una storia leggera e senza pretese, ho trovato delizioso questo romanzo.
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Ma mò chi è questo Don??
Ieri mattina vagavo serenamente in libreria alla ricerca di nuovi titoli (si lo so che le nostre wish list sono chilometriche,ma come ogni lettore che si rispetti…vogliamo sempre di più!)
Ad ogni modo gira di qua,gira di là,vai a destra,vai a sinistra (ma decisamente più a sinistra) e mi imbatto in questo libro.
Titolo sull’orrendo andante,copertina senza infamia e senza lode ma a fregarmi basta la fascetta gialla con la solita scritta “Caso editoriale del 2013”.
(Che poi quanti cavoli di casi editoriali ci sono un anno????Un giorno li conterò ve lo giuro.)
Schiava dei piccoli giochini di marketing,alias fascetta gialla, torno a casa con il mio nuovo romanzo.
Il protagonista si chiama Don (ci ho messo cento pagine a capire il nome,la prima volta che l’ho letto,dopo cento pagine appunto, sono sussultata in un “E mò chi è sto Don??”…Tralasciamo)un professore universitario esperto in genetica.
Nevrotico,fobico,disadattato sociale ma simpatico nelle sue manie.
Essendo uno scienziato decide che le regole scientifiche possono applicarsi anche alla ricerca della donna perfetta:scatta il progetto Moglie.
Il caro Don (E mò chi è sto Don?) decide di sottoporre alle esponenti del gentil sesso un questionario e se risponderanno correttamente diventeranno allora papabili al ruolo di futura consorte.
Le domande spaziano dall’indice di massa corporea alle abitudini alcoliche,dal vizio del fumo alle capacità matematiche,dalle capacità culinarie alle attività fisiche.Insomma di tutto un po’.
Io sarei stata sicuramente presa a calci e buttata fuori:bevo,fumo,mangio male e sono perennemente con un quarto d’ora di ritardo.No problem,a me Don (E mò chi è sto Don?)non mi interessa.
Ora al nostro geniale scienziato pazzo manca però la conoscenza di una verità fondamentale che noi impariamo a circa 4 anni,ovvero quando il primo bambino che ci piace ci tratta da schifo:non possiamo decidere di chi innamorarci e anzi spesso e volentieri scegliamo proprio la persona sbagliata (in apparenza eh…).
Non vado oltre altrimenti vi racconto tutto il libro e poi mi accusate di spoiler!
Passiamo alle considerazioni personali:l’idea del progetto moglie,che poi fa un po’da esca nella quarta di copertina,in realtà non è particolarmente rilevante o approfondita.
Quello che si è rivelato invece interessante è stato guardare il processo di innamoramento con gli occhi di un uomo che è un analfabeta sentimentale.
Chiaro che in questo caso c’è un eccesso nella caratterizzazione dei difetti del personaggio,ma è vero anche che sono anni che si discute su come sia mutato il ruolo del maschio all’interno delle relazioni,su come oggi i nostri amati ometti (non tutti..sia chiaro!)abbiano maggiori difficoltà nell’esprimere i loro sentimenti specie di fronte a donne che hanno invece profondamente chiare le loro richieste e le loro esigenze rispetto al “Progetto coppia”.
Resta inteso che parliamo di una commedia romantica,per usare un termine cinematografico,quindi è una analisi abbastanza superficiale,ma che spinge a qualche riflessione veritiera e anche a qualche risata.
Lo stile è discreto,con alcune punte di confusione ma assolutamente accettabile per un’opera prima.
Inutile dirvi che domani torno in libreria e straccio tutte le fascette gialle che declamano il caso editoriale del 2013…..non lo è!
E’però un gradevolissimo romanzo con una buona dose di originalità.
Tutto sommato consigliato…buona lettura!
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INSOLITA COMMEDIA ROMANTICA
"L' amore è un difetto meraviglioso" è uno dei casi editoriali del 2013, straconteso dalle librerie ed immediatamente in cima alle classifiche di vendita.
Molto originale la narrazione da parte del protagonista maschile, che personaggio insolito, pedante e particolarmente maniaco-ossessivo e compulsivo. Un libro divertente con una storia d'amore un po' semplice, ma raccontata da uno sceneggiatore, con alcuni episodi che riesci bene a raffigurarti nella mente coem se stessi vedendo un film.
Mi è piaciuto anche il fatto che Don, colui che racconta, da professore maniaco ed ossessivo all'inizio, in seguito all'incontro con una donna, che non corrisponde affatto ai suoi "canoni" del "progetto mogie", cresce nel romanzo, si evolve e modifica, arrivando piano piano anche a sconfessare le sue abitudini e credenze.
Anche io sono curiosa di leggere il seguito, se ci sara'. Consigliato a chi vuole mettere il cervello in liberta' divertendosi, ma con intelligenza.
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Molto Originale
Un libro davvero originale! Insolito, non avevo mai letto un libro simile. Devo dire che e' stata una lettura piacevole quanto intensa, insomma bisogna stare più concentrati del solito, per le terminologie e definizione che nel gergo comune non siamo abituati ad usare e sentire.non ho trovato la storia d'amore particolarmente coinvolgente, piuttosto ho apprezzato come si evolve il personaggio di Don grazie all'amore. L'ho letto pensando tutto il tempo a Don come a Sheldon di The Big Bang Theory, e apprezzando il personaggio l'ho ritenuto piacevole."Corretto" :-)
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Il genetista nerd
Ricordate l'indelebile personaggio di Furio? Uno dei travestimenti meglio riusciti di Carlo Verdone, e rimasto nel nostro immaginario collettivo, come il marito più pignolo e rompiscatole della filmografia italiana? Ecco, dopo le prime venti pagine la mia immaginazione ha visualizzato proprio Furio, con la sua fissazione per la puntualità, l'ordine e la pianificazione dei minimi spostamenti della famiglia. Don Tilman è il Furio australiano. Docente di genetica, un vero e proprio nerds pignolo a tal punto da apparire strano o ridicolo agli occhi di chi lo circonda. A trentanove anni, la sua vita ruota intorno al suo lavoro all'università, a questionari di dubbio interesse sociale e a constatazioni quotidiane che lo rendono sicuro di sè davanti alla vita. Tutto ciò che succede ogni giorno, è riconducibile ad una determinata legge matematica o statistica. Non è un uomo che accetta che un evento sfugga alle leggi razionali, tutto rientra in un schema prestabilito..... anche l'amore.
Povero Don, non potrebbe essere più in errore di così... ma lasciamo che gli eventi gli dimostrino che non tutto può essere schematizzato e inserito in un questionario e, l' amore è forse per eccellenza il sentimento più difficile da schematizzare o indicizzare. Probabilmente se incontrassimo Don al bar o all' ufficio postale e, scambiassimo poche parole in attesa del nostro drink o del nostro turno allo sportello, lo inquadreremmo come uno strano, un personaggio fuori dal mondo. Certo è un genetista, abituato fino al midollo a schematizzare ogni momento o evento della sua giornata. Ma la cosa più buffa, è che i suoi guai cominciano proprio a causa di una "svista" di tipo genetico. Se fosse stato più "pignolo" nel valutare una certa dichiarazione sull' ereditarietà del colore degli occhi nella prima generazione, forse si sarebbe risparmiato la rocambolesca avventura nella quale si è buttato senza riflettere.... ma non avrebbe mai dato il via al progetto padre, e non avrebbe mai avuto a che fare con la donna più inadatta del pianeta, a diventare sua potenziale moglie. In questo romanzo geneticamente surreale, Don porterà avanti due progetti bizzarri, ma che si riveleranno fondamentali per il suo futuro: il progetto padre e il progetto moglie, collegati tra loro da un sottile filo invisibile che lo tiene illogicamente legato a Rosie. Lei è tutto quello che ci può essere di più inadatto nella potenziale partner che Don, alla soglia dei quaranta, sta cercando. Ma come si fa a cercare una moglie attraverso un questionario? Don ritiene sia il modo più semplice e diretto per trovare una candidata adatta. Peccato che il destino, di scientificamente statistico, non abbia proprio nulla. E dopo una serie di "divertenti" disavventure, finalmente il prof. Tilman subirà la metamorfosi da nerds genetista, a quarantenne innamorato, pieno di difetti ma con una gran buona volontà di conoscere la vita imperfetta e illogica al fianco dell' unica donna che abbia il potere di farlo sentire normale, quasi "generico". Devo essere sincera, mi aspettavo qualcosa di più da un fenomeno editoriale. L' idea è molto originale e carina, ma la narrazione pecca di una lentezza iniziale che a mio avviso danneggia (e non poco) l' intero romanzo. Per fortuna, dopo un iniziale antipatia verso Don, dovuta alla sua ossessiva pignoleria, il mio giudizio su di lui prende quota grazie alla sua graduale umanizzazione. Anche dal personaggio di Rosie mi aspettavo più vérve e colore, invece spesso si fa "schiacciare" dal carattere di lui, non reagisce ai suoi atteggiamenti indisponenti. Una simpatica lettura, che forse dovrei rileggere per apprezzarla maggiormente.
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Progetto moglie
L'amore è un difetto meraviglioso è il romanzo d'esordio dello sceneggiatore australiano Graeme Simsion e primo di una serie (anche se all'inizio non era contemplato).
Il protagonista è Don Tillman, scritto in prima persona ed unico punto di vista, un professore associato di genetica, trentanove anni, solo due amici, intelligente, un bell'uomo, dolce, vive da solo a Melbourne (ambientato quasi tutto in Australia) ma con un modo di fare alquanto singolare.
Il romanzo prende il via quando Don si rende conto che è giunto il momento di avere una moglie e per trovare la donna perfetta, realizza un lungo questionario da sottoporre alle candidate. Ma come spesso accade nella vita, Don incontra una donna che ha tutto tranne quello che desidera da una futura compagna.
Lo stile è scorrevole, la trama è coinvolgente (non manca qualche colpo di scena) e il risvolto romantico è tenero e toccante ma c'è qualcosa che, forse, potrebbe lasciare un po' perplessi e mi riferisco alla caratterizzazione del protagonista.
L'autore lo descrive con alcune caratteristiche particolari, il disagio sociale, hobby praticati con ossessione e altro ancora, riconducibili alla Sindrome di Asperger ma è solo una sensazione del lettore (cambierebbe la percezione della storia e dello stesso protagonista se fosse stato il contrario).
E' sicuramente un romanzo diverso dai soliti (a cominciare dalla scelta di avere un protagonista maschile a raccontare la storia), scritto con sensibilità e con un protagonista a cui è davvero difficile non affezionarsi.
Devo ammettere che ci sono alcune scene davvero esilaranti (la scena dello scheletro) e non dimentichiamo i personaggi secondari che seppur interessanti, avrei voluto saperne di più rispetto a quello che fa trasparire l'autore di loro.
Si nota facilmente che l'autore è uno sceneggiatore, infatti, le scene sono decisamente "visive".
Sono curiosa di scoprire cosa riserverà il secondo libro di quest'autore.
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