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UN LIBRO DA EVITARE
Dopo aver finito questo libro mi è rimasta una brutta sensazione, come quella di aver sprecato il mio tempo, a leggere una storia vuota e priva di alcuna emozione.
I primi capitoli partono bene Isabell, è la protagonista della storia, è stata lasciata dal suo fidanzato Alex, ha perso il lavoro che amava e negli ultimi mesi sta affrontando una vera e propria crisi, che si accentua quando scopre che l'ex si è rifatto una vita con un'altra donna.
"E così ora, a un anno di distanza, sono seduta qui, da sola, al caffè e sorseggio un cappuccino che non è buono neanche la metà di quello che Alex riusciva magicamente a creare con la sua macchina."
Isabell è una ragazza che soffre molto, vive nel rimpianto di una storia che ormai è finita, per lei Alex era molto importante e voleva costruire una famiglia ma non ci è riuscita.
Un giorno legge un annuncio che la incuriosisce, una famosa scrittrice Mitzi Hauptmann, cerca un'assistente dattilografica per scrivere le sue memorie.
"Ancora oggi credo che non esistano conversazioni più belle di quelle sui libri, perché chi parla della lettura, parla sempre anche di sentimenti, parla di sé, anche se apparentemente si tratta solo dei personaggi di un libro."
Isabell risponde all'annuncio e quando viene assunta parte per Capri, città dove la scrittrice vive.
E qui inizia il lento declino del romanzo, la prima cosa che mi ha dato fastidio è come ha descritto gli italiani, l'autrice ha dei pregiudizi nei nostri confronti e sicuramente di italiani che ne ha conosciuti ben pochi. Non è che se vuoi ambientare il libro in Italia, scrivi una serie di cliché banali e privi di alcun fondamento, dovresti informarti meglio prima.
Nel corso della narrazione ci sono delle scene assurde, tutto è troppo veloce, i personaggi cambiano idea dopo un secondo, si innamorano alla velocità con la quale bevono un caffè e non c'è stato da parte dell'autrice nessun approfondimento psicologico, nemmeno per la protagonista, Isabell.
La ragazza soffre molto perché probabilmente non potrà diventare madre, nella precedente relazione ci aveva provato, ma ha dei problemi, seppur umanamente mi dispiaccia per lei, anche questa parte viene banalizzata dall'autrice. La Sternberg non riesce a dedicare la giusta attenzione a questa tematica così delicata, se ne devi parlare così approssimativamente, era meglio non inserire questo argomento.
Mitzi è un personaggio che poteva dare molto al libro, speravo che nel suo passato ci fossero molti segreti da svelare, ma anche qui la sua storia risulta semplice e priva di colpi di scena.
Isabell andando avanti nella narrazione non subisce un'evoluzione, cambia sì ma in peggio, diventa quasi sciocca e ingenua, sembra abbia quindici anni e non trentacinque, lo notiamo sia nei dialoghi che nelle azioni che compie.
In questa storia tutto è troppo facile e semplice.
Lo sviluppo della trama in alcuni punti è veramente imbarazzante e la protagonista dà sfoggio di quando sia superficiale e rincorra un'ideale di amore che non esiste.
E' un libro pieno di clichè, i dialoghi sono frivoli, le scene quasi surreali, ma l'autrice che cosa pensava quando stava scrivendo questa storia? Che noi lettori siamo degli stupidi?
Se la quarta di copertina potrebbe suscitare l'interesse del lettore, la trama è sviluppata male come se l'autrice non avesse idea di quello che stava scrivendo.
E poi scommetto che lei non c'è stata a Capri, manca anche la descrizione dell'ambientazione, potevamo trovarci anche in un altro paese poco cambiava. Un accenno al luogo dove Isabell si trova avviene a pag .167, ma direi che è sicuramente troppo poco.
Il libro si legge velocemente, ma non succede nulla di così emozionante, l'idea di partenza era buona ma è stata sviluppata in maniera pessima.
Un vero disastro, le poche difficoltà si risolvono subito, questo libro possiamo definirlo come un'enorme bolla di sapone, che con un piccolo tocco scoppia non lasciando nulla al lettore.
Non consiglio assolutamente la lettura, passate ad altro anche se vi piace il genere rosa, perché sono sicura che, anche chi ama il romance, ne rimarrebbe deluso.
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Federica